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Cristiano Iovino pestato di notte a Milano, il giallo sull’agguato al personal trainer del «caffè» con Ilary Blasi

23 Aprile 2024 - 17:48 Redazione
Cristiano Iovino
Cristiano Iovino
Il 37enne romano non avrebbe fatto denuncia per l'aggressione, secondo la ricostruzione del Giorno, nonostante l'intervento dei carabinieri

In sei sarebbero scesi da un van in piena notte a Milano per aggredire il personal trainer Cristiano Iovino. Il 37enne romano, coinvolto nel caso della separazione di Ilary Blasi e Francesco Totti come testimone, è stato aggredito nella notte tra domenica 21 aprile e lunedì 22. Secondo la ricostruzione del Giorno, il pestaggio avrebbe tutta l’aria di una spedizione punitiva nei confronti di Iovino che non avrebbe ancora presentato denuncia.

L’agguato in zona Portello

Il 37enne stava tornando a casa in zona Portello, alla periferia Nord-Ovest di Milano, quando un gruppo di cinque o sei persone sono scese da un van, lo hanno accerchiato e picchiato a mani nude. Il gruppo è poi scappato, mentre Iovino è stato soccorso dai sanitari del 118 che lo hanno medicato sul posto. Sono anche intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile e della stazione Moscova, per quanto Iovino non sarebbe stato molto collaborativo, stando a quanto risulta al Giorno. Ai militari infatti non avrebbe indicato particolari dettagli sugli aggressori né un aiuto concreto per le indagini.

Il «caffè» con Ilary Blasi

Il nome di Iovino è diventato molto popolare soprattutto dopo l’uscita del documentario «Unica» su Netflix, in cui Ilary Blasi aveva raccontato di aver conosciuto il personal trainer, ma di averlo frequentato solo per prendere un caffè: «Questo ragazzo faceva una vita particolare – dice Blasi nel documentario – e ci incuriosiva, ma lo abbiamo visto solo per 40 minuti a casa sua, che era vicina alla stazione dalla quale avremmo dovuto prendere il treno». Iovino poi avrebbe smentito la ricostruzione della conduttrice, parlando di contatti sui social già nel 2020 e di un incontro a Roma durante una mostra di Banksy. A lui aveva replicato Blasi, ribadendo la sua prima ricostruzione.

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