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Europee, Calenda all’apertura della campagna elettorale per la lista “Siamo Europei”: «Il fascismo è Putin e chi vuole impedire ad un ebreo di parlare». E arriva l’endorsement di Cottarelli

23 Aprile 2024 - 20:31 Redazione
Il leader di Azione durante l'evento a Milano: «Disgustoso il simbolo del M5s con l'hashtag #pace. Salvini? Trovo grave che abbia scritto un libro»

Carlo Calenda apre a Milano la campagna elettorale della lista “Siamo europei”. «Quella che andiamo a proporre agli italiani è la migliore lista fatta in occasione delle Europee», sottolinea il leader di Azione. «Non c’è una scorciatoia che prevede il fatto che ci si mette tutti insieme, che si butta dentro qualsiasi cosa di qualunque genere e provenienza perché tanto tutto questo si chiude e finisce fra 45 giorni». Secondo Calenda in Europa non ci deve essere ancora il diritto di veto «per Paesi che sono quinte colonne putiniane». Per il leader di Azione, l’Ucraina sta combattendo contro «un aggressione fascista. Il fascismo continua – è Putin e chi vuole impedire ad un ebreo in quanto tale di parlare in qualsiasi situazione. Come avvenuto all’università Columbia», sottolinea, riferendosi alle manifestazioni pro-Palestina nei campus statunitensi che hanno portato la scorsa settimana all’arresto di oltre cento studenti. Il 25 aprile Azione sarà al fianco della Brigata Ebraica «perché nessuno può vietarle di non partecipare alla celebrazione del 25 aprile che non è loro ma di tutti gli italiani e di tutti gli europei. Lo è nella misura in cui oggi l’unica vera resistenza è quella degli amici ucraini», ha detto. E poi ancora: «Azione si chiama Azione perché prende spunto dal Partito d’Azione, un partito che nasce dalla lotta antifascista condotta però non solo dai partigiani ma anche dagli anglo-americani che ci hanno liberato e preservato dal rischio di diventare come la Polonia, l’Ungheria o la Cecoslovacchia».

Il simbolo del M5s e il libro di Salvini

Durante l’evento nel capoluogo lombardo, Calenda definisce «disgustoso, molto facile e profondamente immorale» la decisione del M5s di inserire nel simbolo per le Europee l’hashtag #pace. «È profondamente immorale per chi in Ucraina c’è andato più di una volta e sa che i primi a desiderare la pace sono i ragazzi ucraini che sono al fronte in questo momento». Mentre sulla presentazione del libro di Matteo Salvini a Milano, proprio in occasione della Festa della Liberazione, il leader di Azioni non usa mezzi termini: «Io non trovo grave che Salvini non sia al 25 aprile, trovo grave che Salvini abbia scritto un libro…».

L’endorsement di Cottarelli

Nel frattempo, è arrivato l’endorsement dell’ex commissario Fmi e Senatore Carlo Cottarelli per Calenda. «Queste elezioni europee sono fondamentali per il futuro del nostro continente e per il futuro dell’Italia – dice Cottarelli, intervenendo in un videomessaggio all’apertura della campagna elettorale della lista “Siamo Europei” di Azione – . La scelta mi sembra abbastanza chiara, c’è chi vuole rafforzare le istituzioni europee e che pensa che nel lungo periodo l’Europa debba diventare uno Stato federale, d’altro canto c’è chi vuole indebolire queste istituzioni perché vuole la cosiddetta Europa delle Nazioni, perché pensa che l’Europa sia una specie di club degli scacchi dove ci si ritrova a fare insieme alcune cose perché conviene in quel momento farle insieme, ma in cui non si pensa da europeisti ma da italiani, francesi, tedeschi, lussemburghesi eccetera».

Per Cottarelli «senza un rafforzamento delle istituzioni europee il nostro continente diventerebbe sempre più irrilevante in un mondo ormai globalizzato in cui predominano le superpotenze americane, cinese e fra poco anche indiana perché hanno i numeri anche loro. Rafforzare – ha proseguito – le istituzioni europee vuol dire prima di tutto avere un bilancio europeo di almeno 7-8 volte più grande di quello attuale, avere un esercito europeo, una politica estera europea, una politica industriale europea. Significa avere un Parlamento europeo più forte con la possibilità di iniziativa di legge, significa eliminare il voto all’unanimità nel Consiglio, significa triplicare i fondi del programma Erasmus per creare cittadini europei che si sentano davvero europei, significa difendere lo Stato di diritto in tutti i paesi dell’Unione Europea, significa avere una risposta unitaria ai problemi e anche alle opportunità offerte dalle migrazioni. Tutte queste cose stanno nel programma della lista Siamo Europei a cui darò il mio voto e che sosterrò in questa campagna elettorale», ha concluso.

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