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Svuota carceri, la proposta di legge di Giachetti-Bernardini trova aperture nella maggioranza: «Situazione esplosiva, va risolta subito»

23 Aprile 2024 - 17:22 Felice Florio
Il deputato di Italia Viva e la presidente di Nessuno tocchi Caino avevano fatto lo sciopero della fame per sollecitare l'avvio della discussione generale, che è stata fissata il 29 aprile

Una proposta di legge “semplice”, che si sviluppa in tre punti, con un obiettivo altrettanto chiaro: risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. «La sua urgenza è dettata dal numero di suicidi in carcere. Siamo già a 32 da inizio anno: con questo ritmo, rischiamo di superare il record del 2022». A parlare è Roberto Giachetti, raggiunto al telefono da Open durante una pausa dai lavori d’Aula, a Montecitorio. «Il sovraffollamento delle celle è una causa sostanziale di questa tragedia: le condizioni delle carceri concorrono ad aumentare il numero dei suicidi tra i detenuti», spiega il deputato di Italia Viva. Che, nella conversazione, restituisce la dimensione dell’emergenza attraverso qualche cifra: «Più di 500 nuovi detenuti ogni mese, una popolazione carceraria che ha superato le 61 mila persone. Stiamo tornando di nuovo alla situazione della sentenza Torreggiani». Ovvero, la decisione con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo, nel 2013, ha condannato l’Italia per le condizioni di vita dei detenuti nelle sue carceri.

«Ora, in questo esatto momento, la situazione sta esplodendo – afferma Giachetti -. Bisogna intervenire immediatamente, al di là delle ideologie. Se la maggioranza non approva la nostra proposta di legge, deve indicare subito un’altra strada». “Nostra” perché il testo, che ha come primo firmatario il deputato, è stato elaborato insieme a Rita Bernardini, radicale come Giachetti e oggi presidente dell’associazione Nessuno tocchi Caino. Entrambi hanno portato avanti uno sciopero della fame per sollecitare l’avvio della discussione sul testo. Nelle dinamiche parlamentari, una semplice proposta di legge delle opposizioni segue un tunnel che, spesso, non ha luce sul fondo. Giachetti si era appellato alla procedura d’urgenza per accelerare l’iter, poi ha revocato la richiesta dopo la promessa della maggioranza di incardinare la proposta in commissione Giustizia. Così è stato. Ieri, 22 aprile, è scaduto il termine per presentare gli emendamenti, mentre domani si esauriranno le audizioni e inizierà la discussione degli emendamenti.

Seguendo il calendario d’Aula, il testo dovrebbe approdare nell’emiciclo il 29 aprile, ma è probabile che slitti di qualche giorno, considerati i canali preferenziali su cui si muovono i decreti, a cui si aggiungono i ponti del 25 aprile e del primo maggio. Anche la campagna elettorale per le Europee potrebbe rallentare la discussione, ma Giachetti si dice fiducioso: «Ho avuto delle interlocuzioni informali. Forza Italia – ma i suoi esponenti l’hanno anche detto esplicitamente – è favorevole al testo, fatte salve alcune possibili limature». Anche dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro sarebbe arrivata un’apertura su uno dei tre punti della proposta. Ovvero, quello che eleva «la detrazione di pena, ai fini della liberazione anticipata, da 45 a 60 giorni per ogni semestre di pena scontata». Si tratta dell’estensione di un beneficio che già esiste per i detenuti che osservano un buon comportamento in carcere e partecipano all’opera di rieducazione. Dalle audizioni in commissione, invece, sono emersi rilievi di incostituzionalità sul secondo aspetto della legge, cioè quello che trasferisce alcune competenze – sempre in materia di permessi e liberazione – dal magistrato di sorveglianza al direttore dell’istituto carcerario.

Sarà suscettibile di emendamenti, dunque. Infine, il terzo punto, è quello che «prevede per i due anni successivi alla data di entrata in vigore della legge l’ulteriore elevazione della detrazione di pena ai fini della liberazione anticipata da 60 a 75 giorni». Sconto calcolato ogni sei mesi, importante «perché sarebbe introdotto con il principio della retroattività», sottolinea Giachetti. «Sono misure che porterebbero fin da subito a un allegerimento della sovrappopolazione carceraria», conclude. Su questo ultimo aspetto della legge, Fratelli d’Italia sarebbe meno d’accordo. In sintesi, in Forza Italia ci sarebbe abbastanza consenso sul testo, il partito di Giorgia Meloni, invece, ne approverebbe qualche contenuto. E la Lega? A Open risulta che il Carroccio non farà concessioni sulla proposta di legge che arriva dall’opposizione, respingendola in toto.

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