Israele, esercito pronto a entrare a Rafah: atteso il via libera per l’assalto all’ultima roccaforte di Hamas
L’esercito israeliano è pronto all’offensiva di terra su Rafah, verso quella che considera l’ultima roccaforte di Hamas. Media locali e statunitensi citano diverse fonti tra i funzionari militari e governativi dello Stato ebraico che confermano come l’operazione militare sia stata predisposta e già condivisa con gli alleati. Dopo alcune settimane di stallo, con il ritiro dei battaglioni dell’Idf da Gaza sud e l’escalation del conflitto con l’Iran, l’attenzione torna a spostarsi sulla Striscia e sulla cittadina al confine con l’Egitto, che in questi mesi è stata la porta di ingresso agli aiuti umanitari nei territori palestinesi. In giornata l’esercito ha colpito a sud del Libano, annunciando di aver colpito dozzine di obiettivi militari con artiglieria e mezzi aerei per distruggere «le infrastrutture dell’organizzazione di Hezbollah al confine». Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha poi dichiarato che «la metà dei comandanti di Hezbollah nel sud del Libano sono stati eliminati», e l’altra metà sta lasciando la regione.
L’operazione a Rafah
Secondo Axios, il capo dello Shin Bet, l’agenzia di sicurezza israeliana, e il capo di stato maggiore dell’Idf, hanno fatto visita al Paese con cui confina a Sud per informarli dell’imminente avvio dell’operazione su Rafah. Una eventualità che l’Egitto ha a lungo provato a scongiurare e anche in questo caso avrebbe messo in guardia Israele, sottolineando come nell’area vivano circa 1 milione di cittadini palestinesi sfollati dal Nord della Striscia. La notizia è stata confermata anche dall’emittente televisiva Kan e dal quotidiano Haaretz, secondo cui il piano verrà messo in atto «molto presto», in attesa del via libera definitivo del governo. Si tratta di una offensiva militare contro quello che l’Idf ritiene l’ultimo rifugio dei miliziani di Hamas, che proprio oggi – 24 aprile – hanno diffuso il video di uno degli ostaggi del Nova Music Festival. Secondo le prime informazioni, il piano è suddiviso in fasi. Le prime 4-5 settimane saranno dedicate all’evacuazione dei civili nei complessi di tende allestiti da organizzazioni umanitarie internazionali. Poi si procederà con la suddivisione dell’area in zone e all’avanzata via terra vera e propria, probabilmente anticipata da intensi bombardamenti.
Biden sugli aiuti umanitari
Il Senato americano ha approvato un consistente pacchetto di aiuti militari ai suoi alleati: 95 miliardi di dollari per Ucraina, Israele e Taiwan. AlloStato ebraico andranno quasi 27 miliardi, 9,2 dei quali saranno destinati a scopi umanitari. Per questo il presidente Joe Biden, firmando la legge, ha chiesto all’alleato israeliano di garantire che gli aiuti arrivino ai palestinesi senza ritardi, sottolineando come sia stata significativamente aumentata l’assistenza alla popolazione di Gaza.
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