Macron: «La nostra Europa è mortale, può morire. Per la nostra sicurezza la Russia non deve vincere la guerra d’aggressione contro l’Ucraina»
«La nostra Europa è mortale, può morire». Scongiurare questa prospettiva «dipende unicamente dalle nostre scelte. E queste scelte vanno prese ora». Queste le parole del presidente francese, Emmanuel Macron, in occasione del suo discorso sull’Europa all’Università La Sorbona di Parigi. Il discorso del presidente apre la campagna elettorale per le europee, appuntamento fissato fra sei settimane. La scelta identica del luogo del discorso, del formato e della durata, 7 anni dopo quel 26 settembre 2017, annuncia la volontà di Macron di riproporsi come traino e di pesare sull’agenda della prossima Commissione europea. L’Europa per il numero uno dell’Eliseo «non deve più essere vassallo degli Usa». «L’Europa non è soltanto un pezzetto dell’Occidente – ha sottolineato – ma è un mondo che pensa alla propria universalità e vuole costruire partnership equilibrate e per farlo è essenziale aggiungere questo ai nostro sforzi per l’ecologia e agli altri progressi che abbiamo fatto». Per Macron il modello economico europeo non è più sostenibile. «L’Europa è in una situazione di accerchiamento» dichiara, mentre parla anche di “riarmo generalizzato del mondo». Di fronte a questo contesto, «oggi siamo ancora troppo lenti, non abbastanza ambiziosi». E suggerisce un debito comune per investire nella Difesa europea.
«L’avvenire della Francia è indissociabile dall’avvenire dell’Europa»
«L’avvenire della Francia è indissociabile dall’avvenire dell’Europa», ha dichiarato. In questi sette anni «non siamo andati abbastanza lontano ma ci sono stati dei passi in avanti in materia di unità e sovranità». Gli ultimi sondaggi danno la lista dell’estrema destra del Rassemblement National, guidata da Jordan Bardella, al 31% delle intenzioni di voto, ampiamente davanti alla Hayer (16%) e dalla sorpresa Raphael Glucksmann, che guida il Partito socialista e Place publique e che è al 13%. Macron evoca un «cambio di passo sulla difesa», spiegando che «la condizione imprescindibile della nostra sicurezza è che la Russia non vinca la guerra d’aggressione contro l’Ucraina».
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