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Ecco perché l’Europa non vuole vietare di allevare animali

25 Aprile 2024 - 11:52 Antonio Di Noto
L'allargamento della direttiva ha dei limiti ben definiti e dovrebbe includere ex novo non più di 1.900 allevamenti che si aggiungerebbero ai circa 200 mila già normati attualmente

«L’Europa vuole vietare di allevare animali», si legge nel contenuto di un’immagine condivisa da moltissimi utenti. Il presunto spettro che aleggia sul continente, però, in realtà non esiste, dato che l’Europa non vuole vietare di allevare animali. Vediamo nel dettaglio perché affermarlo è fuorviante.

Per chi ha fretta:

  • Post sui social aizzano odio contro l’UE sostenendo che questa voglia vietare gli allevamenti animali.
  • I post si riferiscono a un provvedimento che allarga a più allevamenti le misure contro l’inquinamento.
  • L’allargamento della direttiva ha dei limiti ben definiti e dovrebbe includere ex novo non più di 1.900 allevamenti che si aggiungerebbero ai circa 200 mila già normati attualmente.
  • Una cosa è certa, l’Europa non vuole vietare di allevare animali.

Analisi

Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica (qui e qui altri esempi). Il contenuto circola anche su Threads (archiviato qui). Il contenuto rimanda a un articolo su Il Paragone dal medesimo titolo. Nella descrizione si legge:

“Vietato allevare animali.” L’Europa interviene anche su questo e manda in fallimento gli agricoltori

A cosa fanno riferimento i post? I disinformativi opuscoli digitali sono stati pubblicati in occasione del raggiungimento di un accordo tra il Parlamento Europeo e gli Stati membri il 12 marzo 2024. L’accordo prevede che agli impianti industriali venga imposto l’obbligo di rispettare standard più severi sulle emissioni di alcuni inquinanti. Le nuove disposizioni si applicano anche agli allevamenti suini e avicoli, ma non a quelli bovini, inizialmente inclusi e poi rimossi.

I nuovi standard sui capi di bestiame

Sono esclusi anche gli allevamenti suini in cui vivano meno di 350 Livestock Units (LSU) che passano un «significativo periodo di tempo all’esterno». Restano fuori anche gli allevamenti di galline ovaiole con meno di 300 LSU, quelli di polli da carne con almeno 280 LSU, e quelli combinati con meno di 380 LSU. Una LSU corrisponde a 3,3 maiali, 71,3 galline ovaiole, o 142,6 polli da carne. La revisione della legge invita la Commissione a fissare dei nuovi standard che quindi non sono ancora disponibili. Inoltre, il testo ha suscitato le proteste degli allevatori secondo i quali le nuove norme verranno applicate a un numero di allevamenti troppo elevato.

Quanti allevamenti sono coinvolti

Quanti, nello specifico? Prima che dalla proposta venissero esclusi gli allevamenti bovini a causa delle pressioni delle lobby della carne e il limite generale di LSU passasse dai precedenti 150 a quello attuale, la Commissione stimava che l’intervento avrebbe riguardato 185 mila allevamenti in totale, ovvero appena il 13% degli allevamenti industriali del blocco.

L’Europa non vuole vietare di allevare animali

Di questi, inoltre, la stragrande maggioranza sono già sottoposti alla direttiva, mentre a entrare ex novo sarebbero tra 1,5 mila e 1,9 mila allevamenti. Si sarebbe osservata – stimava ancora l’esecutivo europeo – una riduzione delle emissioni di metano 265 mila tonnellate annue. Tuttavia, 229 di queste continueranno ad essere emesse in quanto prodotte dagli allevamenti bovini. Per quanto riguarda l’ammoniaca la riduzione avrebbe dovuto essere di 128 mila tonnellate annue, ma almeno 50 mila non saranno rimosse per la stessa ragione. Con l’ampliamento della direttiva, la Commissione stimava di ridurre le emissioni del comparto di almeno il 35%, ma non è chiaro se questo obiettivo verrà rispettato, portando un guadagno complessivo stimato dei cittadini europei di oltre 7 miliardi di euro.

Conclusioni

Post sui social sostengono che l’UE voglia vietare gli allevamenti animali. I post si riferiscono a un provvedimento che allarga a più allevamenti le misure contro l’inquinamento. L’allargamento della norma ha dei limiti ben definiti e dovrebbe includere ex novo non più di 1.900 allevamenti che si aggiungerebbero ai circa 200 mila già normati attualmente. Una cosa è certa, l’Europa non vuole vietare di allevare animali.

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