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Auto, Paolo Berlusconi apre le porte dell’Italia ai cinesi di Dongfeng

26 Aprile 2024 - 09:28 Ugo Milano
Insieme alla figlia Alessia è socio di minoranza di DF Italia, il rivenditore ufficiale dei suv elettrici di lusso del gruppo che sta trattando con il governo Meloni per aprire una fabbrica da 100mila veicoli l'anno

Il governo italiano sta trattando con il colosso dell’auto cinese Dongfeng per aprire una fabbrica da 100mila veicoli l’anno. E sarà la famiglia Berlusconi ad accompagnare l’azienda di Stato di Pechino nel mercato italiano, investendo nel 10% di DF Italia, ovvero il rivenditore ufficiale dei suv elettrici di lusso del gruppo. Paolo Berlusconi, con la figlia Alessia, il 21 febbraio scorso hanno infatti depositato – attraverso la loro holding Pbf – l’atto costitutivo di DF Italia, che sarà amministrata da Bruno Giovanni Mafrici (a cui fa capo l’altro 90%). Quest’ultimo ha presentato, al Salone del Mobile di Milano, i modelli del marchio Voyah con cui il gruppo Dongfeng debutterà in Italia: il suv elettrico Free e la monovolume Dream e il progetto di un’avveneristica auto a guida autonoma Icozy. Nello stesso contesto, Qian Xie, che è il responsabile delle attività europee di Dongfeng, ha rivelato le trattative preliminari con il governo italiano che nelle prossime settimane sarebbe già pronto a offrire a Dongfeng, che punta a produrre 100.000 auto ibride all’anno destinate sia al mercato italiano che a quello allargato dell’Europa, una lista di siti produttivi. 

I contatti con l’esecutivo italiano ci sarebbero già stati. Il 17 aprile il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva, infatti, confermato la presenza di «un’interlocuzione con diverse case automobilistiche non soltanto asiatiche». Ma Dongfeng ha già firmato diversi accorsi per quanto concerne i motori cinesi nelle auto che vengono assemblate in Italia. Assieme a Cirelli Motor Company (Cmc), con sede a Milano e centri produttivi a Bergamo, Alessandria e Verona. Ma anche con Eurasia Motor company, (Eumc) che in provincia di Brescia mota i motori della cinese Geely sui suoi “crossover”. E, infine, con il gruppo Dr Automobiles di Massimo Di Risio, che vende in Italia i suv e importa dalla Cina i componenti (ha accordi con Chery, Baic e la stessa Dongfeng).

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