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«Sei donna, vai a fare il caffè»: le frasi sessiste che inguaiano l’ad di Consip

26 Aprile 2024 - 06:21 Alba Romano
marco mizzau ad consip
marco mizzau ad consip
Marco Mizzau decade dopo le dimissioni di due membri dal CdA. L'indagine interna

Marco Mizzau, amministratore delegato di Consip, è decaduto dalla sua carica. A causa delle dimissioni di due membri del consiglio di amministrazione. Ovvero la presidente Barbara Luisi e Luisa D’Arcano. Le due Pec senza spiegazioni hanno concluso gli undici mesi di vita del CdA della società che si occupa degli acquisti della pubblica amministrazione e partecipata dal ministero dell’Economia. La storia comincia qualche settimana fa, quando su un blog compare la lettera anonima di una dirigente. Accusa Mizzau di aver chiesto a lei e ad altre donne di andare a fare il caffè «perché tu sei donna e sai come prepararlo». Oppure riferimenti al ciclo mestruale. La denuncia fa partire un’inchiesta interna. E da lì il caso esplode.

15 testimoni

Perché alcuni testimoni hanno riferito di una riunione alla presenza di 7 direttrici e manager in cui Mizzau avrebbe detto: «Non posso sottostare all’operato di una dirigente che prende decisioni in base al suo ciclo mestruale». La relazione è del 25 marzo scorso. Il Fatto Quotidiano dice che l’indagine interna ha verbalizzato le testimonianze di 15 persone, tra cui i 7 dirigenti apicali di quel giorno. L’ufficio stava scrivendo la relazione finale quando le dimissioni dei membri del CdA hanno interrotto tutto. Mizzau, contattato dal quotidiano, ha smentito tutto: «Da quando sono in Consip e in generale nella mia carriera, non ho mai mancato di rispetto ad alcun dipendente, uomo o donna che sia. Ho un ottimo rapporto con tutto il personale».

Consip e le donne

Poi ha elencato una serie di «occasioni organizzate che prima non c’erano, come il caffè del buongiorno: abbiamo fatto la giornata della panchina rossa, la giornata della donna. E anzi posso dire che, come ribadito anche in alcune occasioni ufficiali verso l’esterno, noi puntiamo sulle donne, che ci danno una marcia in più ogni volta che riescono a raggiungere posizioni di prestigio».

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