La lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest: «Il vostro sostegno mi dà forza in questo buco nero. Ecco perché mi candido alle Europee»
C’era il padre di Ilaria Salis, Roberto, seduto nel mezzo, tra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Oggi, 26 aprile, i leader di Alleanza verdi sinistra hanno presentato ufficialmente a Montecitorio la candidatura dell’insegnante e attivista detenuta da oltre un anno in Ungheria. «Perché mia figlia ha scelto di candidarsi con Avs? Perché è il partito più lineare con l’orientamento politico di Ilaria. Mia figlia non è in grado di scendere a compromessi sulla sua ideologia», ha detto Roberto Salis. Durante l’incontro con la stampa, è stata letta una missiva che la stessa detenuta ha scritto dal carcere di Budapest per dar conto della scelta, sofferta, di entrare in lista per le Europee. «Ringrazio con tutto il cuore le persone che in Italia mi hanno supportato in questi lunghi mesi senza rimanere indifferenti di fronte alla sconvolgente storia di cui sono, mio malgrado, protagonista da più di un anno: familiari, compagne e compagni, amici con cui condividevo progetti e altri che non vedevo da molti anni, insegnanti e colleghi e le migliaia di persone che pur non conoscendomi sono solidali con la mia situazione», scrive Ilaria Salis.
«La procura ha chiesto per me 11 anni di carcere duro»
«I sorrisi che ho trovato ad accogliermi alle udienze mi hanno scaldato il cuore, mi hanno dato grande forza e soprattutto la consapevolezza di non essere sola. Sono immensamente grata per tutto quello che si sta facendo per me e soprattutto sono fiera del fatto che un Paese come l’Italia si sia mobilitato per ciò che mi sta accadendo», ha continuato Salis. Poi ha aggiunto dei dettagli sulla sua vicenda giudiziaria: «Mi avete dato grande forza e, soprattutto, la consapevolezza di non essere sola in questa storia che purtroppo è ancora ben lontana da un epilogo. Davanti a me mesi, forse anni, ancora in questo buco nero in attesa della conclusione del processo. L’unica certezza, in questo momento, è la richiesta della procura: 11 anni di carcere duro».
Le ragioni della candidatura
Ciò nonostante, ha garantito la militante di sinistra, «non è mia intenzione sottrarmi al procedimento in cui sono imputata, ma difendermi nel processo nel rispetto dei diritti fondamentali, dei principi di proporzionalità e della presunzione d’innocenza. So di non essere un caso unico né eccezionale. Io ho avuto la fortuna di non essere dimenticata, ma situazioni di ingiustizia simili sono all’ordine del giorno in diversi Paesi d’Europa». E da questo ragionamento è scaturita la decisione di candidarsi per un posto all’Europarlamento: «Dopo notti insonne e settimane di tormentate riflessioni, ho deciso di accettare la candidatura alle elezioni europee. Per portare l’attenzione che mi avete mostrato anche alle altre persone che si trovano nella mia stessa situazione. E per trasformare questa mia sfortunata vicenda in qualcosa di costruttivo per la tutela dei diritti fondamentali. Saluto e ringrazio ancora tutte le persone che mi sono state e continuano a starmi vicino, anche solo con il pensiero. Spero di potervi vedere presto».
Roberto Salis: «Ecco perché Ilaria si candida con Avs» – Il video
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