Perché Fassino è stato denunciato a Fiumicino: «Lo controllavano perché ci era già cascato»
Secondo ambienti del lavoro aeroportuale Piero Fassino è recidivo. Per questo è stato denunciato dal duty free dell’aeroporto di Fiumicino. E per questo i vigilantes lo stavano tenendo d’occhio. E per questo gli agenti della Polaria hanno deciso di ascoltare altri dipendenti dell’esercizio commerciale, non in servizio lunedì 15 aprile. Ovvero quando il deputato del Partito Democratico è stato fermato dai vigilantes con in tasca il profumo Chance di Chanel del valore di un centinaio di euro. L’indiscrezione che vorrebbe l’ex sindaco di Torino non nuovo a episodi come quello di una decina di giorni fa viene dai lavoratori in servizio allo scalo Leonardo da Vinci. E spiegherebbe, se fosse vero, come mai i titolari del negozio hanno deciso di denunciare il parlamentare. Invece di insabbiare tutto dopo che Fassino si è offerto di pagare il conto.
Il video
Fassino sostiene di aver preso il profumo per fare un regalo alla moglie, anche se quel giorno era diretto a Strasburgo per una riunione con alcuni parlamentari europei. I filmati delle telecamere di sorveglianza però lo smentiscono: nelle immagini lo si vede mettersi in tasca il profumo senza avere il telefono tra le mani, come da lui sostenuto. E lo si vede anche uscire dall’esercizio commerciale prima dell’intervento dei vigilantes, anche se lui ha detto che sono intervenuti quando era ancora in loco. Sulla vicenda indaga la procura di Civitavecchia. Che ha ben presente il fatto che il deputato gode dell’immunità per tutta la durata del mandato. Mentre per poter effettuare gli accertamenti sarà necessaria l’autorizzazione a procedere. Che deve essere chiesta a Montecitorio, come di regola.
Una via d’uscita
Intanto il Corriere della Sera fa sapere che per il deputato c’è comunque una via d’uscita. La società potrebbe infatti prendere in considerazione l’idea di ritirare la denuncia se il deputato si offrisse di pagare il conto. E lui ha già fatto sapere di volerlo fare. La nuova norma prevede che i magistrati procedano soltanto in presenza di una querela. E poi i magistrati potrebbero propendere per la tenuità del fatto. Evitando così un imbarazzante seguito giudiziario per quello che secondo gli addetti non era nemmeno il primo caso.
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