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Franco Di Mare col respiratore da Fazio: «Ho un tumore che non lascia scampo. Dalla Rai tutti spariti: ripugnanti» – Il video

28 Aprile 2024 - 20:58 Redazione
Franco Di Mare
Franco Di Mare
L'ex invitato Rai racconta al Corriere della Sera e a Che tempo che fa la scoperta del mesotelioma in forma molto aggressiva

Il giornalista Rai Franco Di Mare ha rivelato di avere un mesotelioma, di cui si sarebbe ammalato durante il periodo da inviato per la Tv di Stato. Di Mare ha raccontato al Corriere della Sera che, al momento della prima diagnosi, il suo medico gli ha parlato di un «mesotelioma aggressivo, di alto grado». Il giornalista oggi 68enne si è collegato con Fabio Fazio durante la puntata di Che tempo che fa sul Nove con un respiratore automatico «che mi permette di essere qui», ha spiegato durante l’intervista. «Nonostante io abbia preso un tumore molto cattivo – spiega Di Mare – si prende perché si respirano particelle di amianto senza saperlo e una volta liberata nell’aria la fibra, ha un tempo di conservazione di sé lunghissimo e quando si manifesta è troppo tardi. Dire che con questo finiscono le speranza non è vero, perché la scienza va sempre avanti». Di certo però la sua situazione è grave e lo ammette: «Ho un tumore che non lascia scampo. Mi resta poco da vivere, quanto non lo so. Però non mollo».

Il silenzio dalla Rai

Nel suo libro «Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi», Di Mare racconta la sua storia di vita fino alla scoperta della malattia e la convivenza con questa: «Un piccolo dizionario esistenziale – dice al Corriere – Senza pietismo. È il mio testamento». A Fazio poi aggiunge: «Ho avuto una vita bellissima e le memorie che ho sono piene di vita. Mi dispiace di scoprirlo adesso, ma non è troppo tardi il mio arbitro non ha fischiato ancora». Fazio gli chiede se alla fine c’è rammarico per chi non si è fatto più sentire: «Tutta la Rai – attacca Di Mare – tutti i gruppi dirigenti. Capisco che ci siano ragioni sindacali e legali, io chiedevo lo stato di servizio, l’elenco dei posti dove sono stato per sapere cosa si potrebbe fare. Non riesco a capire l’assenza sul piano umano, persone a cui davo del tu che si sono negate al telefono. Trovo un solo aggettivo: è ripugnante».

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