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La nostalgia di Max Pezzali, il sarcasmo di Willie Peyote, il miglior Baby Gang: le nostre recensioni delle uscite della settimana

28 Aprile 2024 - 17:40 Gabriele Fazio

Max Pezzali – Discoteche abbandonate

Una gioia accogliere nelle nostre vite un nuovo un racconto di Max Pezzali, anche se totalmente struggente, anche se atterrisce dalla malinconia. Non siamo in grado di sapere qual è il rapporto sentimentale che i ventenni di oggi sviluppano con i luoghi, ma sappiamo qual era il rapporto che i quarantenni di oggi vent’anni fa sviluppavano con i luoghi e vi possiamo assicurare che non c’è niente di più metaforicamente sconfortante di una discoteca chiusa. È come se le pareti di certi luoghi rimanessero intrise delle storie che tra quelle pareti sono fiorite, di tutta la musica che gli è rimbalzata addosso, come la famosa goccia che scava la pietra. Pezzali, che è un nostalgico vero, colonna portante del sentimentalismo di intere generazioni, riesce meravigliosamente bene a riportare l’avvilente presa di coscienza del tempo che passa sotto il naso in una canzone riuscitissima che si mette sulla scia di altre sue hit assolute come Con un deca e Nella notte. Ti si vuol tanto bene Max, anche quando colpisci forte sotto la cintura.