La nostalgia di Max Pezzali, il sarcasmo di Willie Peyote, il miglior Baby Gang: le nostre recensioni delle uscite della settimana

Willie Peyote – Sulla riva del fiume

Quelli che Willie Peyote ci presenta questa settimana sono solo i primi sei brani del nuovo album Sulla riva del fiume. Inutile far finta di non notare Giorgia nel paese che si meraviglia, fatta uscire non a caso il 25 aprile, una travolgente, divertentissima, amara ammissione d’amore musicale, come spiega lui stesso: «Come quando due ex fidanzati si rincontrano dopo tanto tempo e si ritrovano ancora innamorati (come l’Italia e il Fascismo)». Un brano in cui ritroviamo con gioia un Willie Peyote dal sarcasmo amaro, pungente, irresistibile. In questo nuovo disco il rapper torinese stiracchia la propria capacità di unire alla splendida e centratissima puntualità delle proprie barre, forti ancora una volta di un intellettualismo profondo e terreno, la sua attitude del tutto musicale, l’utilizzo degli strumenti, le avventure in generi apparentemente lontani dal puro rap, arrivando perfino ad incidere in presa diretta i pezzi. Sulla riva del fiume è sferzante e illuminante come la totalità della musica fin qui proposta da Willie Peyote, artista che non può fare a meno di essere politico, sempre nella migliore accezione del termine. E utile, come ormai nessun artista sente più la responsabilità di dover essere: è invece un valore incalcolabile che misura anche lo spessore di chi pensa a mettere un concetto dinanzi alla propria figura.