Bebe Vio risponde al generale Vannacci sui disabili in classe: «Un passo indietro culturale»
A Bebe Vio non è piaciuta l’idea del generale Roberto Vannacci delle classi separate tra alunni disabili e non. «A me sembra paradossale che si possa anche solo pensare una cosa del genere. Abbiamo iniziato l’inclusione a scuola, ora qualcuno propone di dividerci ancora e fare passi indietro anche culturalmente», dice oggi al Corriere della Sera. L’atleta spiega che «siamo stati il primo Paese al mondo a eliminare le classi separate fra chi ha una condizione di disabilità e chi non la ha, perché tornare indietro? Mi sembra una cosa senza senso». Mentre gli insegnanti di sostegno sono utili anche a chi non ha disabilità: «Penso ai tanti minori stranieri. Anche nelle mie classi ce n’erano. O a quel mio compagno che non capiva l’italiano, perché a casa parlava solo in dialetto veneto, e gli è stata affiancata una persona. Dividiamo anche loro? Giusto che si venga aiutati». Infine, Vannacci ha anche detto che mai farebbe correre i 100 metri a un disabile insieme a chi fa il record: «Non conosce Markus Rehm», replica Bebe Vio. «È un saltatore in lungo tedesco. È amputato a una gamba e da anni è il migliore del mondo, non solo fra i paralimpici, anche fra gli olimpici. A Wembrace Sport, l’evento organizzato da art4sport, la mia associazione, partecipano insieme persone con e senza disabilità».
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