«Giorgia Meloni detta Giorgia», ci pensa anche Vannacci: «Scrivere solo “Generale” sulla lista? Perché no»
«Mettere il nome “Generale” sulla scheda delle Europee? Perché no, ci sto pensando. Del resto quello dei Cinque stelle (Dino Giarrusso, ndr) la volta scorsa fece scrivere “Iena”. Credo che anche “Generale” ci possa stare». Ci pensa Roberto Vannacci, candidato alle Europee con la Lega, intercettato a Lucca – come riporta il Corriere.it – alla presentazione del suo secondo libro “Il coraggio vince“. A Lucca Vannacci si è presentato con una maglietta con il suo volto e gli occhi coperti dalla scritta «Ignoralo». «È un meme del Pd – ha spiegato – mi è sembrato carino rubarglielo. Del resto Schlein vuole fare la sua campagna elettorale sfruttando il mio nome e io li aiuto in questo». Vannacci ha replicato sulle sue affermazioni in merito a classi solo per disabili. Parole a suo dire travisate: «Lo dimostrano anche le numerose telefonate da parte di famiglie con figli disabili, che condividono il mio ragionamento». Al giornalista che lo ha poi incalzato sull’affermazione “Mussolini statista», Vannacci ha risposto: «Lo posso ripetere quante volte volete: è una verità. La lingua italiana dice questo: che Mussolini sia stato un uomo di Stato è inoppugnabile. E lo dice anche l’enciclopedia Larousse, alla voce “Mussolini” c’è la definizione: homme d’État. Anche i francesi lo affermano». Sugli Stati Uniti d’Europa precisa: «È una cosa che non si avvererà. Vi faccio un esempio: io sono pronto a morire per l’Italia, a mandare a morire i miei figli per la nostra patria. Mi trovate voi uno che è pronto a morire per l’Europa?».
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