Il report degli Usa sulla propaganda russa e il “tifo” per Salvini: «È stato l’unico a chiedere l’abolizione delle sanzioni»
La disinformazione creata ad arte dall’intelligence russa sembra avere un debole per l’Italia. Lo rivela oggi Repubblica, che ha letto il contenuto di un rapporto stilato dagli ispettori del dipartimento del Tesoro americano. Il report in questione, del German Marshall Fund, riguarda in particolare le disinformazione che ha sfruttato l’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre scorso contro Israele allo scopo di demolire l’immagine dell’Ucraina ed erodere il sostegno del blocco occidentale nei confronti di Kiev. Stando al report del dipartimento del Tesoro americano, sono 265 le riprese fatte dai media sul falso collegamento tra Kiev e l’attacco sferrato da Hamas contro Israele. A rilanciare la bufala sono anche diverse ambasciate russe, tra cui quelle in Usa, Canada, Gran Bretagna, Germania, Giappone e Israele.
Chi diffonde disinformazione dalla Russia
Il report del German Marshall Fund ricorda che il dipartimento del Tesoro americano ha sanzionato 26 individui e 7 entità coinvolte nella diffusione di fake news sull’Ucraina. Tra questi ci sono anche la Strategic Culture Foundation, InfoRos, NewsFront, SouthFront, tutti accusati da Washington di essere «legati all’intelligence russa». Lo stesso vale anche per altre pseudo testate come il New Eastern Outlook e Oriental Review, sospettati di dipendere dal Cremlino. Mentre United World International e Geopolitica graviterebbero nella sfera di Alexander Dugin, l’ideologo di Vladimir Putin.
Il “tifo” per Salvini e gli attacchi a Meloni
Tra i siti accusati da Washington di diffondere disinformazione per mano dell’intelligence russa sembra esserci un forte interesse per l’Italia. Il 23 ottobre 2023, per esempio, il sito SouthFront accusa il nostro Paese di «tradire la Palestina e la propria tradizione pro araba», mentre l’anno precedente diffondeva allarmi in merito a un’imminente «recessione» economica. Sempre nel 2022, lo stesso sito riprende con grande enfasi le registrazioni in cui Silvio Berlusconi si mostra critico nei confronti dell’Ucraina. Tra i bersagli dei siti di disinformazione russa c’è spesso la premier Giorgia Meloni, criticata perché una volta salita al governo si sarebbe confermata «il più fedele alleato di Washington». L’unico leader italiano, scrive Repubblica, a raccogliere apprezzamenti dai siti russi sembra essere Matteo Salvini. L’unico, fa notare un articolo di SouthFront, «che ha preso una posizione diversa sulla Russia, chiedendo l’abolizione delle sanzioni che danneggiano l’economia italiana».
In copertina: Matteo Salvini ospite della trasmissione “Porta a porta” (ANSA/Alessandro Di Meo)
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