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Il ritorno di Vittorio Sgarbi, Meloni lo candida alle Europee con Fratelli d’Italia. L’idea della sfida a Vannacci

30 Aprile 2024 - 11:45 Redazione
Vittorio Sgarbi con Giorgia Meloni
Vittorio Sgarbi con Giorgia Meloni
L'ex sottosegretario spera di essere candidato in più circoscrizioni, ma dice di non aver posto condizioni

Vittorio Sgarbi sarà candidato alle prossime elezioni Europee con Fratelli d’Italia, secondo un’anticipazione del Foglio. La mossa a sorpresa di Giorgia Meloni sarebbe maturata lo scorso weekend a Pescara, durante le riunioni a margine dell’evento di partito in cui la stessa premier ha annunciato di volersi candidare in tutte le circoscrizioni. Lo stesso Sgarbi conferma al Foglio e ringrazia Meloni per la scelta. A Repubblica, l’ex sottosegretario dice di aver già firmato i moduli per l’accettazione della candidatura: «Ho parlato con La Russa – dice Sgarbi – Domani mi diranno dove sono candidato».

In quale circoscrizione sarà candidato Sgarbi

Lo stesso Sgarbi dice di non sapere ancora in quale circoscrizione sarà candidato. L’ipotesi è che il suo nome sia nella lista della circoscrizione Centro, ma non è esclusa anche quella del Sud. Quest’ultima secondo Repubblica sarebbe la più accreditata: «Sarei lusingato, mi diverto al Sud, ho sempre combattuto per il Meridione. Sono stato eletto deputato due volte in Calabria, sono stato sindaco in Sicilia. Mi trovo bene, per me è un’area di famiglia. Comunque non ho problemi».

L’ipotesi della candidatura al Sud

L’aspirazione di Sgarbi però sarebbe quella di presentarsi più vicino a casa sua: «So che mi hanno candidato, ma non so ancora in quale circoscrizione. Io ho chiesto il Nord Est. Perché sono di Ferrara, eletto in Parlamento europeo lì nel 1999, sono stato sovrintendente a Venezia. Ho firmato per ora – aggiunge – non ho posto condizioni, non è escluso che mi chiedano più circoscrizioni». L’idea di correre in tutte le circoscrizioni non dispiacerebbe a Sgarbi, anche per una sorta di sfida con Roberto Vannacci, candidato con La Lega: «Lui è candidato in tutte e cinque».

Le dimissioni

Lo scorso febbraio la premier Meloni aveva accolto le dimissioni di Sgarbi da sottosegretario alla Cultura, dopo il pronunciamento dell’Antitrust sul caso di incompatibilità per una serie di conferenze sull’arte, per cui avrebbe chiesto un gettone di presenza. Poco prima era anche emersa un’indagine nei confronti di Sgarbi per riciclaggio, sulla compravendita di un quadro di Manetti risultato rubato nel castello di Buriasco.

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