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La prima uscita di Salvini e Vannacci, la «coppia luciferina» che punta l’Europa: «Così è una paccottiglia, offre un mondo al contrario» – Il video

30 Aprile 2024 - 17:39 Massimo Ferraro
Il vicepremier ha portato sul palco del Tempio di Adriano il generale, e candidato con la Lega, per la presentazione del suo libro Controvento

Davanti a un muro di telecamere, un centinaio di giornalisti e qualche pezzo forte del partito, si consuma la prima uscita pubblica di Matteo Salvini, con il generale Roberto Vannacci dopo l’annuncio della cnadidatura del militare con la Lega alle prossime elezioni Europee dell’8 e 9 giugno. L’occasione è la presentazione a Roma del libro del vicepremier Controvento, al Tempio di Adriano, anche per dimostrare che non c’è nessun ripensamento da parte del leader leghista dopo il vespaio che l’intervista del generale su La Stampa  ha generato per le sue parole sulle «classi con “caratteristiche separate”» tra studenti «con potenzialità» e disabili. «Questa è un’accoppiata luciferina, nella stessa sala Salvini e Vannacci», ha detto il ministro dei Trasporti, che spera in un positivo effetto Vannacci per la Lega nelle urne, per mettere a tacere anche i mugugni di parte del suo partito. Intanto a Roma in platea ci sono il vicesegretario Andrea Crippa, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, il senatore Gianluca Cantalamessa, i deputati Antonio Angelucci e Giulio Centemero, l’europarlamentare uscente Antonio Maria Rinaldi. E il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, che dopo quell’intervista a La Stampa aveva rivendicato le politiche del governo a favore dell’inclusione degli studenti con disabilità.

Il Vannacci pensiero sull’Europa

«Più Italia! Meno Europa». Così Salvini si presenta alle urne per l’Europarlamento, cercando di puntare forte sull’identità e di proporsi come forza di centrodestra diversa dalle altre di maggioranza. «Più Europa ora è come dire a un diabetico facciamoci pane e marmellata», ha ironizzato al Tempio di Adriano, lasciando poi che il suo candidato si esprimesse sulla sua visione di Europa. «Grazie Matteo, dell’opportunità di essere qui e dell’opportunità di essere candidato come indipendente nell’ambito della Lega», ha esordito Vannacci, elencando i valori su cui intende puntare all’Eurocamera: «Patria, confini, sicurezza, identità, sovranità nazionale». E poi ha giocato sul titolo del suo libro, tanto criticato e che gli è valso la notorietà di questi mesi, per affondare il colpo: «L’Europa ci sta offrendo un mondo al contrario. Stanno cercando di togliere tutti i simboli identitari. Non ci piace un’Europa in cui tutti siamo paccottiglia: ci piace un’Europa forte, che ci faccia sentire di essere fieri di essere europei e italiani, di farci sentire che vale la pena di morire per l’Italia e per l’Europa. Oggi questo non è suscitato in quasi nessuno di noi». Bocciati anche i tentativi di realizzare una politica di difesa comune: «Avrebbe tantissime problematiche di non facile soluzione: chi è che comanda? Chi decide? Chi prende gli ordini?», ha continuato il suo ragionamento, «ci sono vari modi per organizzare la difesa comune, ma secondo me la soluzione migliore non è l’esercito comune. Gli eserciti sono strumenti che servono per la minaccia dell’uso della forza o per l’uso della forza. Non si deve inquinare la difesa nazionale a beneficio di una difesa comunitaria. Chi sarebbe poi a decidere che in caso di guerra magari devono andare in prima linea i lituani o gli ungheresi, che alcuni Paesi danno la tecnologia e altri gli uomini?».

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