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Il ciclone Morgan al Concertone: «Ma quale festa del Lavoro, questo è becero mercato». E rispolvera il classico “anti-Ultimo”

01 Maggio 2024 - 19:51 Gabriele Fazio
Il monologo dell'artista sul palco del Circo Massimo. Poi tre canzoni sotto la pioggia: in coda rispunta "Altrove"

«La musica è una cosa molto più importante di quello che i politici pensano che sia». Al concertone di Roma del 1° maggio Morgan sfugge alla regola niente monologhi imposta dall’organizzazione e legge un breve discorso. L’attacco è diretto, appunto, alla politica, rea di lasciare gli artisti e in generale i lavoratori dello spettacolo senza alcuna tutela legale. «Giustamente voi avete il vostro spettacolo – dice – ma sul palco non è festa, è lavoro, questo è un giorno di lavoro. Io voglio ringraziare tutte le persone che sono qui a fare si che questa cosa si faccia; sono dei ragazzi, dei competenti, persone che hanno studiato, che si impegnano, che non hanno alcun tipo di tutela legale in questo paese, perché gli artisti non sono per niente considerati e rispettati». «Dalla politica – specifica l’artista – dal popolo sì invece, perché il popolo lo sa benissimo che rimanere senza canzoni, rimanere senza musica, è fare una vita peggiore. Noi facciamo un applauso e diciamo ai signori politici che noi italiani siamo gli inventori della musica, in tutto il mondo la parola allegro significa “pezzo veloce”, la parola adagio vuol dire “pezzo lento”, in tutto il mondo, perché l’italiano è la lingua della musica. Non rendersi conto di questo e lasciarli senza tutela legale nelle mani del becero mercato squalo senza alcuna considerazione da parte dello Stato – conclude – è un segnale di grande arretratezza, non degno di quello che l’Italia deve essere. E questo è il mio umile pensiero in questo giorno dedicato ai lavoratori».

La performance di Morgan dopo le polemiche

Sul palco del Concertone del Primo Maggio di Roma, occasionalmente allestito al Circo Massimo, Morgan ha cantato tre brani: il primo il singolo Si, certo l’amore, scritto da Pasquale Panella, che anticipa un intero disco composto insieme allo storico autore. Poi Rutti, brano più leggero, come anticipato a Open nella giornata di ieri, che segna il ritorno di Marco Castoldi, così all’anagrafe, nel giro delle major (per la precisione la Warner). L’esibizione si conclude con Altrove, grande classico del suo repertorio, da circa un paio di settimane tornata in auge per la polemica scatenata da Morgan nei confronti di Ultimo, che ha scelto di titolare il suo nuovo disco, in uscita il 17 maggio, Altrove. Cosa ritenuta da Morgan se non un plagio vero e proprio il segnale, da parte del cantautore romano, di una mancanza di originalità. Ultimo non ha mai risposto alle accuse. Ieri, sentito da Open, Morgan ha detto anche di non capire come mai la musica di Ultimo sia suonata in uno stadio e si è offerto di dargli lezioni di pianoforte private gratuitamente.

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