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Femminicidio Giulia Cecchettin, verso la chiusura delle indagini su Turetta: con l’aggravante della premeditazione rischia l’ergastolo

01 Maggio 2024 - 16:28 Ugo Milano
Il femminicidio della studentessa 22enne lo scorso novembre ha scosso il Paese. L'ex fidanzato fu arrestato in Germania e ha confessato di averla uccisa

La Procura di Venezia si avvicina alla chiusura delle indagini su Filippo Turetta per il femminicidio, sei mesi fa, di Giulia Cecchettin. Il giovane si diede alla fuga e dopo otto giorni fu individuato e arrestato in Germania, quindi trasferito in Italia, nel carcere di Verona, in forza di un mandato di arresto europeo. I magistrati vogliono muoversi prima della pausa estiva degli uffici giudiziari, per evitare che scadano i termini della misura cautelare in carcere. I pm puntano quindi a fissare l’udienza preliminare davanti al giudice già a giugno e quindi ottenere il rinvio a giudizio, con il processo davanti alla Corte d’assise che potrebbe iniziare in autunno, a settembre o all’inizio di ottobre. Il Gazzettino sottolinea come il pm da mesi stia osservando il più ristretto riserbo sulla strategia che intende perseguire, anche per provare ad allontanare il clamore mediatico dagli sviluppi dell’indagine. L’attenzione però ora è concentrata su una delle aggravanti che, se accettata dai giudici, potrebbe portare a una condanna di ergastolo per il giovane di Torreglia. Per come si è svolto l’episodio di violenza, iniziato in un parcheggio, proseguito in una zona industriale e finito sul lago di Barcis, e per gli elementi in mano all’accusa (dal nastro adesivo ai sacchi, dal coltello ai sopralluoghi precedenti), il pm dovrebbe infatti chiedere la premeditazione. Come ricorda il quotidiano locale, la giurisprudenza si è consolidata sul fatto che per riconoscerla è necessario che il piano delittuoso sia ispirato «da una particolare intensità del dolo, che si traduce in una fredda e perdurante determinazione a commettere il reato senza ripensamenti e senza soluzione di continuità». Non basta quindi che il piano venga architettato, se pur nel dettaglio, appena poche ore prima. A decidere nel dibattimento se ammettere l’aggravante saranno due giudici togati e una giuria popolare, che valuteranno anche i messaggi conservati da Turetta e le ricerche sul suo computer personale nei giorni precedenti.

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