Roma, il dentista che scambia un tumore per una gengivite
Thomas Nuovo è morto a 44 anni nel 2020. Era malato di tumore: melanoma. Ma per nove mesi il suo dentista non se ne è accorto. L’odontoiatra M.I. è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Roma con l’accusa di omicidio colposo. Il giudice dell’udienza preliminare Francesco Patrone deciderà se il suo comportamento è stato omissivo e se ha causato il decesso del paziente. Il quale, secondo l’accusa, ha passato nove mesi di tempo a curare una gengivite con cadenze bimestrali di pulizie dentali. E nonostante la sua igienista abbia riportato nella cartella medica del paziente il rischio di tumore. Dal 4 aprile 2018, soltanto nel gennaio 2019 il dentista lo invita a recarsi alla clinica odontoiatrica dell’Umberto I: tre giorni dopo la biopsia e il successivo esame istologico confermano il melanoma.
Il Messaggero spiega che secondo il pm Vincenzo Barba il dottor M.I. avrebbe cagionato la morte del 44enne romano «per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia». Nel capo d’imputazione si legge: «In particolare diagnosticando una gengivite dovuta a un’errata igiene orale (valutazione questa inizialmente plausibile), in assenza di una regressione della patologia nei tempi indicati in letteratura medica odontoiatrica (circa 15-21 giorni), a fronte del quadro sintomatico perdurante», non avrebbe disposto accertamenti cito-istologici. I quali «avrebbero rilevato con sensibile anticipo la natura maligna della patologia da cui Thomas Nuovo era affetto, così impedendo che sopravvivesse, rispetto alla data del decesso, per un lasso di tempo apprezzabile e significativo».
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