Tiziano Ferro, l’accusa a Mara Maionchi: «Lo fece dimagrire e fingere di essere etero». Il cantante condivide il messaggio
Non è finita la querelle tra Mara Maionchi e Tiziano Ferro, dopo l’intervista della produttrice discografica a Belve. Nel dialogo con Francesca Fagnani aveva dato dell’«ingrato» al cantante perché, a suo dire, è stato tra gli artisti che meno le hanno riconosciuto meriti nel suo successo professionale. Un’accusa rispedita al mittente da Ferro, che sui social aveva replicato: «Ti sono sempre stato grato, te l’ho dimostrato un milione di volte durante un milione di occasione quindi mi chiedo: perché questo? Perché adesso? Che peccato, che tristezza». Le parole di Maionchi però hanno ferito l’artista, che a ventiquattr’ore di distanza lancia un altro messaggio sui social. E lo fa condividendo uno stralcio di un articolo di MowMagazine, con pesanti accuse alla produttrice. «Tiziano Ferro alla vigilia del 2001 era un ragazzino con un sogno. Con un sogno e un disco di 12 tracce, tutte hit, già pronto nel cassetto. Grazie all’incontro con Mara Maionchi quel disco sarebbe diventato Rosso Relativo, l’album d’esordio perfetto», scrive Grazia Sambruna, «c’era un problema, però: Tiziano Ferro, all’epoca, pesava centoundici chili. Non era, insomma, il teen idol che, per la logica commerciale dei tempi, avrebbe dovuto essere». La giornalista dice che Maionchi e il marito l’avrebbero quindi messo davanti a una scelta: «O dimagrisci, o niente contratto». C’era anche un’altra condizione: «Anche il suo orientamento sessuale avrebbe minato mortalmente l’immagine da teen idol perfetto con cui si era scelto di “venderlo” alle folle. Una decisione, pure questa, del tutto figlia dell’epoca in cui il nostro ha esordito. Non per questo, però, giusta». Per questo, «il giovane Tiziano Ferro si è ritrovato, al disco d’esordio, amatissimo da milioni di persone per tutto quello che non era: magro ed eterosessuale. E col terrore che questa gigantesca bugia, imposta dalla discografica, potesse in qualunque modo venir smascherata». Con la paura di perdere tutto, dice l’autrice: «Non è difficile immaginare che, visto che dai suoi chili era dipeso lo stesso contratto discografico, questo ragazzo di 20 anni avesse il sacro terrore di ingrassare. E magari poi, perdere tutto». Chiuso in una gabbia dorata che gli avrebbe provocato infelicità e renderlo una persona con «problemi di alcolismo e autostima». Una ricostruzione molto dura nei confronti di Maionchi, che Tiziano Ferro ha voluto ricondividere sui social scrivendo: «Mic drop – il gesto di far cadere il microfono dopo aver fatto qualcosa di cui si è orgogliosi, ndr – epocale».