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Amadeus e il post sulla menzogna su Instagram. Un messaggio al suo ex manager Lucio Presta?

02 Maggio 2024 - 11:37 Alba Romano
Il conduttore cita Dostoevskij: «Chi mente a sé stesso e presta ascolto alle proprie menzogne, arriva al punto di non distinguere più la verità»

«Chi mente a sé stesso e presta ascolto alle proprie menzogne, arriva al punto di non distinguere più la verità, né in se stesso, né intorno a sé». In una storia su Instagram Amadeus, cita Dostoevskij, accompagnando il pensiero con un sottofondo musicale della canzone “Pinocchio“, di Dj Lhasa. Un post sibillino, quello del conduttore, fresco di trasloco al canale Nove dopo aver lavorato anni in Rai, e probabilmente indirizzato al suo oramai ex manager Lucio Presta. A poco più di un mese dall’inizio del Festival di Sanremo fece scalpore la rottura tra l’agente e Amadeus. E qualche giorno proprio Presta ha raccontato a Il Giornale di aver seguito per anni una persona «ingrata». Il primo Festival della musica italiana lo hanno affrontarono insieme. «Un capolavoro di complicità», ha detto il manager che però definisce il volto Rai impreparato. «Non sapeva neanche da dove si potesse iniziare a formulare un regolamento e ciò che ne consegue, quali fossero i diritti e i doveri del Direttore Artistico del Festival. Ho trascorso alcuni giorni con lui a La Coruna, in Spagna, per scrivere interamente il regolamento che poi lui ha portato in Rai come opera sua…», ha rivelato. «La scelta delle donne che lo avrebbero affiancato è nata durante le ripetute cene che Maria, la mia cuoca, preparava per lui tutte le sere a casa mia. Molte delle donne che avete visto sul palco dell’Ariston, Amadeus neanche le conosceva. Ad esempio, Rula Jebreal», continua. Le risposte alle domande dei giornalisti, spiega il manager, venivano preparate prima da Presta e poi date al conduttore.

Lucio Presta, Amadeus e l’Arena Suzuki al Festival

La tensione sale per il quinto festival quando il suo assistito sembra non voler seguire i consigli dell’agente anche nel campo artistico musicale. «Chiese un appuntamento a me e a mio figlio in qualità di produttore di Arena Suzuki. Era Giugno 2023. Durante questo incontro Ama fece una richiesta: che gli venisse pagato dalla società la direzione artistica e che gli fossero riconosciuti il 100 per cento dei diritti della titolarità del format. Richiesta non raccoglibile», ha spiegato al quotidiano Lucio Presta. «Direzione che era già pagata dalla Rai che aveva stretto un accordo con Arcobaleno Tre, titolare del format. Io ricordo ad Amadeus che non solo non può vantare quei titoli, ma che la Commissione di Vigilanza Rai ha vietato la possibilità che gli artisti possano prendere del denaro dai produttori di programmi che loro conducono», aggiunge. A quel punto, Presta abbandonò la riunione. Suo figlio, spiega, «cedette alle sue insistenze fino a riconoscergli una quota in qualità di Direttore artistico del programma e per aver collaborato all’ideazione del programma. Ribadisco: cosa non vera perché se così fosse stato sarebbe stato obbligato a dare il format alla Rai come da suo contratto con l’azienda». Sul caso il Codacons ha presentato un esposto.

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