Il No vax Sergio Berlato candidato con Meloni alle Europee, il caso del convegno negazionista sul Covid che divide FdI in Veneto
In testa, come in ogni circoscrizione, c’è il nome di Giorgia Meloni. Subito dopo di lei, nel Nord-Est, Fratelli d’Italia ha scelto di mettere il candidato Sergio Berlato. Vicentino, figura di spicco per il mondo venatorio, Berlato è un punto di riferimento politico per la galassia no vax. E appena ieri, primo maggio, ha promosso e partecipato a un incontro dal titolo «Dopo il grande imbroglio del Covid 19: pretendiamo verità e giustizia». Tra le frasi più discusse dette ieri, riporta Repubblica, un riferimento ai medici: «Dicono che devo applicare un protocollo criminale e mi rendo conto che lo è». Tante le espressioni tipiche dei complottisti, sempre pronunciate a proposito della pandemia: «Dobbiamo continuare a parlarne per evitare di rimanere ipnotizzati da questo sistema». Ancora: «Dobbiamo ricordare quello che è successo, dobbiamo parlarne, tenendo presente l’aspetto economico, la ghettizzazione e via dicendo».
Il quotidiano del gruppo Gedi rileva che lo status di eurodeputato uscente di Berlato «non può essere il motivo per cui scatta dalla prima fila visto che, in altri collegi, candidati già presenti in Parlamento europeo sono stati posizionati a metà o in fondo alla lista». E sempre Repubblica riporta il malumore della base di Fratelli d’Italia nel Nord-Est, che non avrebbe compreso la scelta «per il profilo quantomeno discutibile» di Berlato. All’incontro di ieri sul Covid ha partecipato anche l’eurodeputata Francesca Donato – ex Lega -, alcuni medici radiati a causa delle proprie teorie negazioniste e anche un poliziotto sospeso perché dichiaratamente no vax.
Leggi anche:
- Col fucile puntato sul manifesto per le Europee, polemica sul candidato FdI Fiocchi
- La Meloni gela i costituzionalisti: nessun’altra Giorgia nelle liste europee. Ma c’è la eurodeputata di Salvini che ha cambiato casacca da sole 24 ore
- Il ritorno di Vittorio Sgarbi, Meloni lo candida alle Europee con Fratelli d’Italia. L’idea della sfida a Vannacci