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Bergamo, la dimettono per lombalgia ma era un tumore: muore in 3 mesi. Denunciati i medici: «Con una diagnosi precoce poteva essere curata»

03 Maggio 2024 - 13:29 Redazione
Stella Alaimo Franco è morta il 30 marzo scorso a 61 anni per un tumore ai polmoni. Secondo i figli, l'Asst Bergamo Ovest ha delle responsabilità per non aver approfondito gli accertamenti

Da metà dicembre ai primi di gennaio è andata due volte al pronto soccorso di Treviglio, nel Bergamasco, con forti dolori a una gamba. La prima volta viene dimessa dopo una radiografia nella zona rachide-lombo-sacrale, con zero giorni di prognosi e una diagnosi di lombalgia. La seconda il dolore è così forte che la fa piangere, «e lei aveva una soglia altissima, doveva trattarsi di qualcosa di davvero insopportabile», raccontano i figli. Gli infermieri le dicono di prendersi un antidolorifico e la rimandano a casa senza ulteriori accertamenti. Stella Alaimo Franco è morta circa 100 giorni più tardi, il 30 marzo scorso, per un tumore ai polmoni con metastasi e scoperto quando ormai c’era poco da fare. Solo grazie alle conoscenze personali di uno dei due figli, la donna si sottopone il 16 gennaio a una risonanza magnetica, che individua la «presenza di tessuto patologico espansivo ossifluente», ossia metastasi di un tumore di 5 centimetri per 4 al torace evidenziato in una successiva Tac. Secondo l’equipe di medici dell’Istituto tumori di Milano che l’ha avuta in cura dal 29 gennaio, con una diagnosi di «adeno carcinoma polmonare al quarto stadio plurimetastatico con carcinosi peritoneale», se quel tipo di tumore fosse stato diagnosticato per tempo «avrebbe potuto essere curato e che il ritardo della diagnosi errata dei medici di Treviglio ha causato gravi conseguenze, dal momento che la malattia era avanzata in modo irreversibile». Per questo i figli Monica, di 39 anni, e Andrea, di 37, hanno deciso di sporgere denuncia contro i tre medici del pronto soccorso del Bergamasco e l’Asst Bergamo Ovest, che ancora non ha fornito una propria versione sui fatti alle richieste del Corriere della Sera.

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