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Boris Johnson respinto al seggio elettorale: «Non ha i documenti». Il requisito introdotto nel 2022 proprio dall’ex premier

03 Maggio 2024 - 17:59 Redazione
L'ex primo ministro inglese è tornato poi a votare in serata con un documento di riconoscimento valido

Nell’Election Day britannico del 2 maggio, in cui si votava per il sindaco di Londra, a Blackpoole in oltre 100 consigli comunali, era la prima volta che ai cittadini veniva richiesto – su così ampia scala – di recarsi alle urne con un documento di identità valido. In virtù di una legge del 2022 voluta dall’allora premier Boris Johnson che introduceva questo requisito, presentato per «evitare frodi elettorali» ma secondo le opposizioni per danneggiare le minoranze e i meno abbienti che spesso non hanno la patente o le risorse per permettersi un passaporto. Fino a quel momento, ai cittadini di Sua Maestà bastava recarsi al seggio, dove si veniva registrati in anticipo dal proprio Comune, presentandosi con il proprio nome per avere diritto al voto. La novità deve aver mandato in confusione anche l’ex leader Tory che, arrivato nel seggio della circoscrizione della sua nuove villa di campagna per il rinnovo del commissario di polizia di zona, è stato respinto perché privo di uno qualsiasi dei 20 documenti ammissibili per attestare la sua identità. Senza documento, niente voto. E soprattutto, nessuna eccezione: Johnson è tornato a casa e, racconta Sky News, è poi ritornato al seggio in serata. Questa volta presentando quanto richiesto.

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