Elezioni europee, Bandecchi vince in Cassazione: «Saremo con Alternativa Popolare anche nel centro Italia» – Il video
«Ho appena vinto in Cassazione il ricorso e sono anche nel centro Italia». Così il sindaco di Terni e leader di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi, su Instagram, annuncia l’esito del ricorso presentato per l’esclusione delle sue liste tutte le circoscrizioni tranne che al Sud. «E ne ho sentiti di imbecilli, come Ferranti: uno che fa il politico nel consiglio di Terni e che oggi ha fatto il maestrino dicendomi che “sono un piagnone perché voglio andar alle elezioni Ue ma non mi spetta”». Oggi Bandecchi ha parlato in conferenza stampa nella sede di Unicusano a Roma: «Tra tre anni e mezzo (alle politiche ndr) Stefano Bandecchi ci sarà perché l’Italia va cambiata. Non pensavamo di prendere il 90 % alle europee, ma volevamo passare da queste elezioni per accreditarci come partito nazionale». Parlando del voto alle europee e della lista Ap ha aggiunto: «Bandecchi potrebbe avere 4,5 milioni dei voti di quelli che normalmente non vanno a votare e che sono massacrati tutti i giorni da uno Stato che non è più uno Stato».
«Cosa succede ora nelle altre circoscrizioni? Lo capiremo nel giro di 24 ore al massimo, ma si è espresso il massimo organismo giudicante italiano, in maniera definitiva. Quindi ci saremo». «E’ accaduto ciò che ho spiegato questa mattina in conferenza stampa – ha detto poi il sindaco di Terni all’ANSA – e che hanno capito tutti i presenti. La Cassazione lo ha detto a livello amministrativo, sottolineando di più: ovvero che la sentenza del 2014 resta ancora valida. Mi spiace che molti abbiano fatto la festa su quella che pensavano essere una disgrazia. Ancora una volta Bandecchi vince ed ha ottenuto una popolarità che gli è costata zero, grazie all’incapacità di alcuni e grazie a politichetti di periferia che hanno dimostrato ancora una volta quanto non ci capiscano di politica. Soggetti che godono troppo delle disgrazie altrui e il mio suggerimento, che non ho mai goduto delle disgrazie di nessuno, è che ognuno impari in maniera religiosa a rispettare le sofferenze degli altri, che poi a volte diventano grandi vittorie. In questo caso è l’intelligenza che vince sui politici di periferia».
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