Uk, batosta elettorale per Rishi Sunak: il Labour scalda i motori per il governo. E a Manchester tra gli eletti spunta anche «Karl Marx»
Se non è una slavina, poco ci manca. Le elezioni amministrative svoltesi ieri nel Regno Unito si apprestano a segnare una sonora sconfitta per i Conservatori, alla guida del Paese ininterrottamente dal 2010, da due anni sotto la premiership di Rishi Sunak. Lo spoglio per i circa 1.000 seggi in palio in tutto il Paese è in corso e si protrarrà ancora fino a domani. Ma la tendenza appare giù piuttosto chiara, con i Tories destinati secondo le proiezioni a perdere circa 400 seggi nel Paese, e il Labour guidato da Keir Starmer che potrebbe guadagnarne invece circa 200. Se andrà effettivamente così, sarà la più dura sconfitta per i Conservatori alle amministrative da quarant’anni. Al partito di sinistra tra l’altro è andato anche l’unico seggio parlamentare per cui si votava in un’elezione suppletiva accorpata a quelle locali, a Blackpool South. E in due grandi aree metropolitane come Londra e Manchester ci si attende la riconferma a furor di popolo di due sindaci laburisti – ben diversi tra loro – come Sadiq Khan e Andy Burnham. Gongola Starmer, che punta a sfilare a Sunak la guida del Paese nonappena alle prossime elezioni politiche. Che il Labour vorrebbe a questo punto al più presto, ma che arriveranno in ogni caso entro pochi mesi. I Parlamento dovrà essere sciolto infatti a norma di legge entro dicembre prossimo, e le elezioni dovranno tenersi entro gennaio 2025. Non è escluso però che il governo possa convocarle già entro l’anno, ha indicato nei mesi scorsi Sunak stesso. E se Starmer ha fatto di tutto in questi anni per portare il Labour su posizioni più moderate rispetto al «socialismo radicale» predicato dal suo predecessore, Jeremy Corbyn, da un piccolo sobborgo di Manchester arriva una chicca dal sapore antico. Tra gli eletti nel consiglio locale di Stockport, zona operaia e storica roccaforte laburista, figura anche un Karl Marx. Il suo nome completo è in realtà “Karl Peter Marx Wardlaw”, ma il neo-consigliere si fa volentieri chiamare da tutti, elettori compresi, come l’intellettuale tedesco autore del Capitale e (con Friedrich Engels) del Manifesto del Partito Comunista.
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