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Caso Visibilia, il governo fa quadrato attorno alla ministra Santanchè

04 Maggio 2024 - 09:21 Redazione
La linea è comune: nessuna richiesta di dimissioni. Ma le opposizioni alzano il tiro sulla decisione del rinvio a giudizio che potrebbe arrivare però solo dopo le elezioni europee

La procura ha chiuso le indagini anche per quanto riguarda il falso in bilancio sulla contabilità di Visibilia. Oltre alla ministra del Turismo Daniela Santanchè risultano indagati anche la sorella, la nipote, il compagno e l’ex. Contestata la falsità dei bilanci dal 2016 al 2022. Sull’indagine per la presunta truffa sui contributi Covid Santanchè rischia invece il rinvio a giudizio della procura. Secondo quanto riporta Repubblica stamane il gup Tiziana Gueli deciderà verosimilmente dopo le elezioni Europee. Al momento nel governo la linea è comune: niente richiesta di dimissioni per la ministra. Ma le opposizioni incalzano. Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, chiedono un passo indietro dalla numero uno al Turismo. Il portavoce della senatrice di FdI, Salvatore Tramontano, ha replicato: «Elly Schlein non ne azzecca una, la nuova/vecchia notizia è solo la preannunciata e scontata richiesta di rinvio del pm in attesa della fissazione dell’udienza preliminare. La grande differenza la conoscono anche i sassi». Il ministro Antonio Tajani getta acqua sul fuoco: «Le opposizioni chiedono ogni due minuti le dimissioni. C’è una richiesta e quando ci sarà la decisione ne parleremo. Non crea nessun imbarazzo al governo, è una questione di sensibilità personale, spetterà alla ministra Santanchè decidere».

Le inchieste

Sono due le inchieste che la coinvolgono: da una parte il filone sull’accusa di falso in bilancio per la gestione del gruppo Visibilia, dall’altra quello di truffa aggravata sui fondi Covid. Durante i mesi della pandemia, Visibilia editore e Visibilia Concessionaria avrebbero incassato i fondi per la cassa Covid “a
zero ore” per tredici dipendenti delle due società, anche se i lavoratori hanno continuato a lavorare normalmente. I pm hanno quantificato in 126 mila euro i contributi per oltre ventimila ore di cassa non dovuta, Fondi che arrivavano quando Santanchè ancora amministrava la società. E gli stessi dipendenti, sentiti dalla Guardia di Finanza, hanno confermato come lei fosse informata sul recepimento dei contributi.

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