La rivelazione di Mario Monti: «Berlusconi mi offrì la guida del centrodestra. Ma poi gli ho impedito di diventare presidente della Repubblica»
Aldo Cazzullo ha intervistato sul Corriere della Sera l’ex premier Mario Monti che confessa: «Berlusconi mi offrì la guida del centrodestra. Ma poi gli ho impedito di diventare presidente della Repubblica». Quando avviò le consultazioni Monti sentì i vari leader tra cui lui, che lo invitò a pranzo a Palazzo Chigi. In quell’occasione gli sconsigliò di prendere Mario Tremonti, suo attuale ministro dell’Economia in squadra. Monti rispose che non era previsto dato che Napolitano avrebbe preferito avere lui stesso alla guida del dicastero dell’Economia, con Vittorio Cirilli viceministro. «Però Berlusconi aggiunse: “Per il resto la mia squadra è la migliore possibile, e gliela metto tutta a disposizione” (…) Mi pareva di parlare con il presidente di una società di calcio, che impone al commissario tecnico di non cambiare la rosa. per fortuna a Berlusconi squillò il cellulare e si allontanò. Rimasero Alfano e Letta a capo chino per l’imbarazzo, a guardare la tovaglia. Quando Berlusconi tornò dissi che il presidente della Repubblica si aspettava una forte discontinuità. Anche se poi alcuni partiti mi negarono alcuni ministri che avrei voluto». Non solo, Monti confessa di aver votato Forza Italia, nel 1994: «E scrissi pure un articolo sul Corriere in cui auspicavo un liberismo disciplinato e rigoroso. Non abbiamo avuto né il liberismo né il rigore». «Credo che, senza Scelta civica che sottrasse a Berlusconi una parte dei voti di centro, presidente della Repubblica sarebbe diventato lui. E non avremmo avuto né la rielezione di Napolitano, né Mattarella. Né, naturalmente, Letta, Renzi, Gentiloni», sottolinea.
«Il Superbonus: una patrimoniale al contrario»
Monti esce ora con un nuovo libro intitolato «Demagonia». In copertina c’è il pifferaio di Hamelin, che si trascina dietro i topolini portandoli ad annegare. Questo perché secondo l’ex premier «si compra il consenso con misure che costano moltissimo, o che riservano un privilegio a danno degli altri cittadini». Un esemepio? Il superbonus. «È una patrimoniale al contrario: si tassano i contribuenti a favore dei proprietari di immobili. Oppure si aumenta il debito pubblico, quindi sulle spalle dei nostri figli e nipoti. E non è stato un errore soltanto del governo Conte». «Un’imposta sui patrimoni – aggiunge – c’è in quasi tutti i Paesi. A dispetto dei proclami, l’Imu che fu necessario introdurre nel 2011 è grosso modo ancora in vigore. Ma quando Enrico Letta ha proposto una modesta tassa di successione per aiutare gli studi dei giovani dei ceti popolari, il premier disse che era il momento di dare, non di prendere».
(in copertina la stretta di mano tra il premier Mario Monti e il suo predecessore Silvio Berlusconi a Milano prima dell’ inizio della cerimonia di inaugurazione del museo della Shoah in Stazione Centrale, 27 gennaio 2013 .ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
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