Ecco perché non dovete credere alla bufala delle dipendenti ASL che si introducono nelle case per misurare le polveri sottili
A seguito di un incendio in un impianto di stoccaggio di rifiuti a Pomezia, una storica bufala continua a diffondersi a ondate fino ad oggi. Nel tempo alcuni elementi si sono persi, rendendola iterabile potenzialmente all’infinito. Altri sono stati aggiunti, per adattarla al mutato contesto dell’attualità. Quel che è certo è che l’inesistente truffa delle dipendenti ASL che si introducono nelle case per misurare le polveri sottili è una bufala.
Per chi ha fretta:
- Circolano post secondo cui donne armate dotate di tesserino ASL si introdurrebbero nelle case private del Bresciano con la scusa di controllare i livelli di polveri sottili.
- Si tratta di una notizia falsa che circola già da diversi anni e si è modificata nel tempo.
- Nel 2024 è ritornata in voga dopo la diffusione dei dati sulle polveri sottili nelle città italiane.
Analisi
Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica. Nella descrizione si legge un semplice «state attenti» mentre il testo del messaggio recita:
Stanno girando per appartamenti con la scusa di misurare le polveri sottili….. Non aprite sono armate. Sono due donne con tesserino dell’ASL. Condividete copia e incolla massima diffusione
L’avvertimento è stato condiviso oltre 28 mila volte ma è infondato. Si basa infatti su una bufala che circola almeno da sette anni ed era stata inizialmente segnalata dai colleghi di Butac. Allora il testo era lievemente diverso, dato che le inesistenti signore armate non agivano a Brescia ma a Pomezia (Roma), nelle vicinanze della quale si era verificato un incendio in un sito di stoccaggio di rifiuti. Nel 2017, le autorità non avevano ricevuto alcuna segnalazione di attività simili.
Il tesserino della ASL (di Brescia)
Come ricostruito dai colleghi di Facta, a maggio 2017, un mese dopo la diffusione iniziale della catena, veniva aggiunto un altro elemento, ovvero che le donne sarebbero state in possesso di un tesserino ASL. Nel 2018, era stata aggiunta la foto di una dipendente ASL di Brescia. L’azienda sanitaria locale aveva assicurato che nessuno tra i propri dipendenti stava andando a domicilio a verificare i livelli di polveri sottili, come riportato da Brescia Oggi. Inoltre, si legge che «l’Ats si riserva di tutelare la propria immagine nelle sedi competenti» e che «Si invitano i cittadini a non incentivare la diffusione di tale falsa notizia».
Il ritorno nel 2024
E quest’ultima è la versione della catena che è tornata a circolare, poco dopo l’uscita del report di Legambiente sul numero di sfondamenti dei limiti di polveri sottili. Brescia, infatti, è ottava tra le città che hanno superato più volte (36) i limiti di sicurezza sul particolato nel 2024, andando oltre i 35 giorni l’anno consentiti. Ma alla fine dell’anno mancano ancora molti mesi.
Conclusioni
Circolano post secondo cui donne armate si introdurrebbero nelle case private del Bresciano. Secondo la narrazione, si presenterebbero come dipendenti dell’ASL con la scusa di controllare i livelli di polveri sottili. Si tratta di una notizia falsa che circola già da diversi anni e si è modificata nel tempo. Nel 2024 è ritornata in voga dopo la diffusione dei dati sulle polveri sottili nelle città italiane.
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