L’avvertimento di Crosetto sulla guerra in Europa: «Se prende Kiev, Putin non si fermerà e smentirà chi lo giustifica, anche in Italia»
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ribadisce che l’Italia non ha alcuna intenzione di seguire Emmanuel Macron sull’ipotesi di coinvolgere propri soldati in Ucraina per frenare l’avanzata russa. Ma al Messaggero mette in chiaro ancora una volta qual è la vera posta in palio: «È un momento che non ha precedenti simili nella storia recente. Se dobbiamo cercare esempi che gli assomigliano – dice Crosetto – ebbene hanno avuto esiti drammatici: le due guerre mondiali».
Per l’Europa quindi il rischio concreto è un conflitto con la Russia, a un certo punto inevitabile se come teme il ministro, Putin non si fermerà: «Se i russi dovessero espugnare la capitale ucraina, si aprirebbe uno scontro drammatico. Ed avremmo la smentita totale di quelli che, anche da noi, ripetono: beh, anche la Russia ha le sue ragioni e in fondo voleva soltanto le due regioni dove si parla russo». Sulle vere intenzioni di Putin, Crosetto mette in chiaro: «Purtroppo temo che Putin voglia tutta l’Ucraina e in più nessuno ci assicura che si fermerà all’Ucraina. È evidente che ha in mente un ordine internazionale, in cui chi è più forte, se e quando vuole, si prende le altre nazioni».
Crosetto è convinto che non si possa seguire la linea di Macron per fermare Putin, perché altrimenti «rischiamo di arrivare al punto di non ritorno. Lo steso che avremo se Putin mettesse nel mirino anche i Paesi baltici e la Polonia, come non è affatto impossibile. A quel punto la Nato avrebbe l’obbligo, sancito dall’articolo 5 del Patto Atlantico, di schierarsi militarmente al fianco del paese interno alla Nato che viene aggredito». E a quel punto l’Italia sarebbe inevitabilmente coinvolta nel conflitto. Ma quanto può essere probabile questo scenario? Crosetto dice: «Sono ancora propenso a pensare che Putin non sia un folle totale. Spero di non sbagliarmi. Mi auguro insomma che non accada che la Russia si spinga oltre le follie che ha messo in atto negli ultimi due anni. Ciò detto, ripeto che le truppe ex sovietiche che arrivano a Kiev sarebbero un elemento totalmente destabilizzante per l’Europa e per il mondo. E porterebbero inevitabilmente a uno scontro con altre nazioni che non accetterebbero i carri armati russi al confine»
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