«Il mio ex compagno ha buttato di sotto mia figlia come un pallone. Ora lei ha avuto giustizia»
Lucia Chinelli è la mamma di Fatima, morta da 3 anni il 13 gennaio 2022. Il tribunale ha condannato all’ergastolo Mahssine Azhar, suo ex compagno, per averla buttata giù dal quinto piano di un palazzo a Torino. «Mi hanno giudicata come una cattiva madre, quando mia figlia era appena morta e stavo vivendo un dolore indicibile. I giudici invece, mi hanno creduta. E sono contenta di questo, perché ho potuto aiutare la mia bimba ad avere giustizia», dice oggi in un’intervista all’edizione torinese di Repubblica. Secondo i giudici Azhar ha ucciso Fatima in un moto di collera. Era ubriaco e drogato. Lei era salita al piano di sopra per salutarlo. Ma lui «infastidito per il fatto che Chinelli volesse riportare la bambina a casa», l’ha lanciata di sotto «come un pallone».
Come un pallone
All’inizio la donna aveva detto che alla polizia che la bambina era caduta. «La sentenza – precisa la sua avvocata Silvia Lorenzino — chiarisce come sia stato Azhar a condizionare la prima versione della madre. I giudici riconoscono che ciò accadde perché lui indusse un ingiusto senso di colpa in una donna traumatizzata. E quando Chinelli trovò la forza di ribellarsi e di accusarlo, lui la attaccò pesantemente». Adesso, dice Cristina, è felice di averla aiutata ad avere giustizia. Ma è rimasta male perché «mi sono sentita dire delle cose che mi hanno fatta stare ancora peggio rispetto a come già stessi. Stavo vivendo un dolore incredibile. E mi hanno detto che ero una cattiva madre. Una mamma irresponsabile, mentre non era vero». Adesso, dice, «cerco di darmi forza. Lo faccio per mio figlio, è più grande di Fatima. Non è facile andare avanti. Ma ce la devo fare. Per lui e anche per me».
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