Aggressione a Varese, Manfrinati: «Ho accoltellato la mia ex moglie poi volevo costituirmi ma mio suocero mi ha colpito con una mazza da golf»
Marco Manfrinati, ex avvocato autosospeso dall’Ordine di Busto Arsizio, ha parlato per un’ora con il giudice per le indagini preliminari in carcere dopo l’arresto per la duplice aggressione alla ex moglie Lavinia Limido e al padre di lei, Fabio. La donna è stata operata e dichiarata oggi, 8 maggio, a distanza di due giorni, fuori pericolo di vita. L’uomo invece, 71 anni, è morto per le coltellate al torace poco dopo l’arrivo in ospedale. Accusato di omicidio, tentato omicidio e lesioni gravi, Manfrinati ha ammesso l’aggressione alla 37enne ma attraverso il suo legale ha raccontato la sua versione su quanto avvenuto a Varese lo scorso lunedì, intorno alle 13 in via Menotti. Il 40enne, denunciato per stalking dalla ex e con un divieto di avvicinamento alla famiglia Limido, ha accoltellato al volto e al collo la 37enne. Poi, questa la sua versione, sarebbe salito in macchina per andare a costituirsi alle forze dell’ordine ma lungo il tragitto sarebbe stato fermato da Fabio Limido. L’uomo, impugnando una mazza da golf, avrebbe sferrato dei colpi prima all’auto e poi all’ex genero. «Il mio assistito ha riportato delle ferite alla schiena, che sono documentate dai referti medici. E nei prossimi giorni dovrà essere operato», ha detto ai giornalisti il legale Fabrizio Busignani, riferendo sul colloquio con il giudice. Limido avrebbe infranto lunotto posteriore, vetri lato guida e passeggero anteriori, poi avrebbe colpito alle mani e alla schiena Manfrinati «uscito dall’auto in panne». Ne sarebbe scaturita una colluttazione, nella quale Limido ha ricevuto le ferite al torace poi risultate fatali. Una parziale ammissione degli avvenimenti quindi, che potrebbero spingere la difesa a invocare la legittima difesa contro Fabio Limido. Dalla sua, la difesa avrebbe i video delle telecamere di sorveglianza di zona e una mazza da golf sequestrata dagli investigatori.
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