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La difesa del ministro Crosetto verso il governatore Toti: «Sembra lo stesso caso di Fitto, che alla fine fu assolto dopo anni di inferno»

09 Maggio 2024 - 20:03 Stefania Carboni
L'attacco dell'esponente del governo: «Perché è stata voluta ed attuata in questi modi ed in questi tempi? Perché c’erano le elezioni, è stata la risposta. Ma Toti non è candidato»

«So perfettamente che non dovrei prendere posizione pubblica su un tema che non mi riguarda, che questo tweet sarà criticato ed attaccato e che già sono abbastanza inviso ad una parte della magistratura, ma non ne posso fare a meno». Inizia così il lungo post su X del ministro della Difesa Guido Crosetto che esprime la sua opinione verso il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari con l’accusa di corruzione e corruzione elettorale. «Scrivo ciò che scriverei – aggiunge – su analoghi fatti, se riguardassero un Governatore del centrosinistra e lo scrivo parlando a titolo personale e non interpretando una posizione del Governo nè di FdI. Come Guido Crosetto mi sento di dover dire ciò che penso. Toti è stato arrestato per corruzione. Alle 3 del mattino mentre era in una stanza di albergo».

«Gli contestano finanziamenti alla sua campagna elettorale, regolarmente denunciati»

«Gli contestano finanziamenti alla sua campagna elettorale, regolarmente denunciati. Ma ottenuti, secondo loro, illegalmente, in cambio di “favori”. Tipo: “accelerare” una pratica ferma da anni. Ricordo inchieste simili. La più grave ed eclatante riguardò Fitto. Assolto da ogni accusa. Perché erano tutte false.
Dopo anni di inferno. Sarà così anche in questo caso? A me sembra di sì, avendo letto le carte pubbliche e vedendo che il PM arriva dalla stessa Procura che colpì Fitto», accusa il ministro. «Ciò detto vorrei far notare che sta alla Procura provare le proprie tesi e non a lui la sua innocenza, perché lo è fino a quando un tribunale non lo avrà condannato definitivamente», ha aggiunto il ministro.

«Con questa logica possono arrestare la quasi totalità dei sindaci, dei dirigenti pubblici…»

«Da ciò che ho letto nelle carte della stessa Procura invece ho l’impressione che ci sia, in questa vicenda, scarso interesse di ricerca della verità. Non vorrei che prevalesse la volontà di dimostrare che alcune persone possono, in ogni momento, senza alcun problema né rischio, privare chiunque della propria libertà. Con la logica usata per Toti (a cui non viene contestato alcun vantaggio personale e privato) possono arrestare la quasi totalità dei Sindaci, dei Presidenti di Regione, dei Dirigenti Pubblici. Suppongo potrebbero anche arrestare la maggior parte dei Magistrati. La carcerazione preventiva non nasce come strumento di intimidazione o per aumentare l’audience di un’inchiesta. Nasce per impedire la reiterazione di reati gravi, la fuga o l’inquinamento delle prove. Non è questo il caso, tanto più che sono passati 5 mesi dalla richiesta di misure cautelari alla loro esecuzione e che, come ha dichiarato lo stesso Procuratore, l’accertamento dei fatti risale ad oltre un anno fa», sottolinea Crosetto. «Se quindi la misura cautelare non trova giustificazione proprio nei tempi stessi di cui ci ha informati la Procura – conclude il ministro – perché è stata voluta ed attuata in questi modi ed in questi tempi? Perché c’erano le elezioni, è stata la risposta. Ma Toti non è candidato a queste elezioni. Mi dispiace usare questa frase ma lo farò ugualmente: lo avevo predetto con largo anticipo».

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