Salman Rushdie al Salone del Libro, l’attacco a Meloni sul processo a Saviano: «Deve crescere ed essere meno infantile»
«Ho sentito del contenzioso tra la signora Meloni e Roberto Saviano. Io a questa signora darei un consiglio: di essere meno infantile e di crescere». Non ha scelto la via della diplomazia Salman Rushdie, tra gli ospiti del Salone del Libro, che domani presenterà la sua ultima opera autobiografica insieme a Roberto Saviano. Proprio a proposito del processo per diffamazione a carico del suo collega per aver definito «bastarda» nel 2020 durante una trasmissione tv l’attuale presidente del Consiglio, lo scrittore indiano naturalizzato britannico ha voluto dare un consiglio alla premier, lui che dell’importanza della parola porta i segni sul corpo. Nel 1989 finì nel mirino del fanatismo islamico dopo la pubblicazione de I versi satanici che gli costò una fatwa da parte dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini e, più recentemente, una aggressione a New York nel 2022 che lo ha ridotto in fin di vita. «A rischio mio personale devo dire che i politici dovrebbero farsi la pelle un po’ più dura perché un politico al giorno d’oggi oltre ad avere grande potere ha anche molta autorità», è l’opinione di Rushdie, «quindi è normale che qualcuno tra la popolazione ne parli direttamente, magari male, anche usando una brutta parola come quella che ha usato Roberto». Lo scrittore ha poi dedicato un pensiero all’Italia: «Questo riotrno per me significa un’ulteriore vittoria, ero stato qui un mese prima dell’attentato, eravamo tornati negli Usa poco prima. Eravamo stati in Sardegna, Umbria, Capri, un po’ a Milano e a Roma. Era appena finito il tempo della pandemia ed era piacevole riuscire a tornare in un paese così bello. Il ritorno di oggi in Italia è la chiusura del cerchio».
Leggi anche:
- Salman Rushdie al Salone del Libro di Torino: il dialogo con Roberto Saviano dopo l’attentato
- La nuova vita di Salman Rushdie dopo l’attentato: «Mi ha salvato un miracolo. Anche se non ci credo»
- Lo scrittore Salman Rushdie riappare in pubblico, la prima uscita dopo l’attentato: «Non facciamoci impaurire dal terrorismo»