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Salone del Libro, cancellata la presentazione di Sgarbi perché candidato alle Europee. La direttrice Benini: «Non sarebbe elegante»

09 Maggio 2024 - 15:11 Massimo Ferraro
Dalla rassegna di Torino l'ex sottosegretario incassa anche il sostegno del ministro Sangiuliano

Amarezza e tristezza. Così Vittorio Sgarbi ha reagito alla cancellazione della presentazione del suo libro Stupore e paura prevista al Salone del Libro di Torino, al via giovedì 9 maggio. Una decisione arrivata a ridosso dell’apertura della manifestazione, la più importante per l’editoria in Italia, motivata con la sua candidatura nelle liste di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni Europee. «Seguiamo le regole della campagna elettorale, naturalmente. Quindi i politici candidati, mi sembra anche una questione di eleganza, non possono presentare i libri, ma il Salone è aperto a tutti e accoglieremo tutti con gioia», ha spiegato la direttrice del Salone, Annalena Benini. «È con grande amarezza che apprendo della cancellazione della presentazione del mio libro su Michelangelo», ha detto l’ex Sottosegretario alla cultura, dimessosi a febbraio, «mi rassicura la casa editrice che non si tratta di una censura personale (per la quale gridare contro il regime come Scurati) ma di una norma non scritta che prevede che chi è candidato alle elezioni( immagino di qualsiasi tipo) in regime di par condicio non possa presentare un libro». Una decisione che il politico e critico d’arte bolla come «ben oltre l’assurdità», ricordando di non aver mai mancato l’appuntamento torinese, con relative presentazioni per 36 anni «e sono certo che in tanti anni avrò incrociato occasioni elettorali». Secondo Sgarbi, a misura coercitiva con la sua interpretazione restrittiva estesa anche a occasioni non televisive, per cui è stata creata la par condicio – denuncia il critico – è un segnale inquietante per la riconosciuta contrapposizione tra politica e cultura, di cui sono stato vittima in tempi recenti, riferendosi alla conclusione della sua avventura come Sottsegretario. «È un momento triste per l’Italia perché sancisce dannose incompatibilità e ,attraverso proibizioni e limitazioni, invece di garantire pari diritti, impone falsi doveri», conclude. E incassa a sorpresa anche il sostegno del ministro Sangiuliano, che dopo i recenti screzi tra i due interviene auspicando che Sgarbi «possa sempre presentare i suoi libri ovunque. Anzi», aggiunge, «prima o poi gli chiedo anch’io di poter presentare con lui un suo libro».

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