Napoli, rischio gas tossici nella zona dei Campi Flegrei: il piano sanitario della Regione Campania
Esiste un terzo pericolo, oltre a quello vulcanico e da bradisismo, nella zona dei Campi Flegrei. Ed è legato – scrive la Repubblica – alle emissioni di tre gas: biossido di zolfo, biossido di carbonio e acido solfidrico. Nel piano sanitario della Regione Campania, condiviso da Protezione civile, Asl Napoli 1 e 2 Nord, viene precisato come «sulla base delle informazioni fino a ora disponibili sulle emissioni di biossido di zolfo, biossido di carbonio e acido solfidrico, non è possibile prescindere dalla considerazione di un rischio chimico di esposizione per una contaminazione diffusa e non nota a priori in termini quantitativi dell’aria ambiente». Nessun allarme al momento. Ma l’obiettivo è quello di «organizzare la prevenzione collettiva a seguito della valutazione della qualità dell’aria». Con misure che non escludono «l’allontanamento in zona sicura».
Il piano sanitario
Ciò significa che in caso di rischio vulcanico, da bradisismo e di pericolo geochimico dovranno essere applicate le direttive del piano sanitario. Nato «su preciso indirizzo del presidente Vincenzo De Luca». In caso di emergenza è stata stabilita l’evacuazione e la destinazione di 1506 pazienti distribuiti in ospedali, cliniche e residenze per anziani della zona rossa relativa al rischio vulcanico. Un capitolo del piano, aggiornato al 14 aprile, fa riferimento alle emissioni di gas tossici e gli effetti sulla salute. «La tossicità dei tre gas è stata ampiamente trattata in letteratura e sono noti gli effetti sulla salute e la sintomatologia correlabili a diversi livelli di concentrazione». Finora il bollettino della protezione civile «non ha mostrato variazioni significative dei parametri. Pur confermando i trend di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale».
Le indagini
Ma gli scenari espositivi – sottolinea il piano – sono pericolosi: «i livelli di concentrazione dei gas non sono prevedibili, l’esposizione simultanea a composti in miscela, il rapporto di composizione dei tre gas non è noto e non è costante». Al momento sono in corso indagini geochimiche, realizzate dall’università Federico II e la Città metropolitana di Napoli, per «approfondire le cause principali di livelli di accumulo anomali di biossido di carbonio».
Leggi anche:
- Campi Flegrei, il boato e tre scosse fino a magnitudo 3.2. Paura all’alba: gente in strada
- Ancora scosse e bradisismo ai campi Flegrei. L’esperta Ingv: «Sollevamento del suolo di 2,5 cm in un mese. Perché non dobbiamo allarmarci»
- Terremoto nel Napoletano, scossa di magnitudo 3.1 in zona Vesuvio. Sciame sismico ai Campi Flegrei