Bergamo, torna il Lazzaretto Estate. L’assessora Ghisalberti: «Quest’anno faremo anche ballare i giovani con l’elettronica»

Sul palco, tra gli altri, Roberto Vecchioni, Goran Bregovic, Cristiano De Andrè, Max Angioni, Eleazaro Rossi e Andrea Pennacchi. In chiusura l’elettronica del Got Sound

Anche in questa estate 2024 torna il Festival Lazzaretto Estate di Bergamo, scelta inevitabile da parte dell’amministrazione data la mole di consenso ricevuta nelle prime tre edizioni, con il pubblico che si è letteralmente moltiplicato di anno in anno. Frutto di un lavoro che ha portato nel comune lombardo pezzi da novanta dello showbiz musicale e teatrale italiano. Anche quest’anno i nomi sono importanti con la musica che rappresenta il nucleo fondamentale della proposta, partendo il 21 giugno con «Omaggio a Morricone – Musiche da Oscar», un viaggio dentro l’arte di uno dei più grandi compositori del Novecento, per passare poi a due giganti della storia del cantautorato e del pop italiano come Roberto Vecchioni e Umberto Tozzi, quest’ultimo all’ultimo tour della sua strabiliante carriera. Sul palco è atteso anche Goran Bregović, icona della musica dell’est, e Cristiano De André, impegnato in un tour intenso in omaggio al padre Fabrizio. In cartellone anche il rap di Willie Peyote, uno dei massimi esponenti del cosiddetto «conscious rap», l’ala impegnata, cantautorale, del genere che più di ogni altro coinvolge i giovani. Un target al quale il Festival Lazzaretto Estate punta con decisione, tanto da aver sviluppato un format nuovo, una sorta di festival dentro il festival, chiamato Got Sound e dedicato alla musica elettronica. Grande spazio anche al teatro, da quello espressamente comico di Max Angioni ed Eleazaro Rossi, due punti di forza della nuova generazione di stand up comedian, a quello satirico di Luca Bizzarri e Andrea Pennacchi. Per l’occasione abbiamo intervistato l’Assessora alla Cultura, Nadia Ghisalberti, che più di tutti si è spesa per realizzare questo progetto.


Ci presenta Lazzaretto Estate?


«Partirà il 21 giugno, giorno della festa della musica. Questa rassegna è nata nell’estate della pandemia, avevamo ancora il pubblico distanziato, ma sentivamo la necessità di offrire eventi pubblici alle persone. L’iniziativa è cresciuta di anno in anno, lo spazio è quello giusto, un salotto della musica, con dei magnifici portici quattrocenteschi. Quest’anno abbiamo grande eccellenze, partiamo con un omaggio a Morricone, poi grandi protagonisti della musica italiana come Vecchioni, Umberto Tozzi, Cristiano De Andrè e poi un protagonista molto speciale, che è Goran Bregovic, autore di colonne sonore di grandi film. L’anno scorso c’è stato un grande closer party con la musica elettronica così abbiamo deciso quest’anno di dedicare una piccola rassegna ai più giovani»

E così vi siete inventati Got Sound: come mai questo avvicinamento alla musica elettronica?

«Questo luogo suscita grande rispetto, le serate dello scorso anno sono state vissute anche da famiglie con bambini, non ci sono mai stati problemi. Proviamo a sperimentare questa rassegna perché attira i giovani e i giovani hanno bisogno di riunirsi per ascoltare musica»

Fare cultura è un dovere verso i cittadini?

«Credo che le politiche culturali pubbliche debbano essere un impegno delle amministrazioni. Per la nostra lo è stata, infatti siamo capitali della cultura con Brescia. Il mio assessorato non ha subito tagli, con il sindaco e la giunta abbiamo sempre creduto nella cultura come forza rigeneratrice, la cultura crea inclusione, riunisce le persone ed è anche una forte leva di sviluppo economico e crea posti di lavoro. Necessita però di una programmazione, questo è un punto in cui torno spesso, l’aspetto gestionale che devono avere anche le associazioni culturali è importante, così la capacità di partecipare ai bandi e non vedere l’amministrazione solo come distributrice di risorse. L’utilizzo dello spazio pubblico è un tema fondamentale, l’utilizzo del Lazzaretto è un segnale di condivisione con la città».

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