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Olbia, due studenti chiedono di finire l’anno in anticipo per lavorare. Il preside dà l’ok: «Grazie ragazzi per l’insegnamento»

11 Maggio 2024 - 07:57 Redazione

La vicenda è diventata virale dopo che il dirigente scolastico l'ha raccontata sulla sua pagina Facebook

Hanno meno di 18 anni e stanno concludendo il quarto anno scolastico all’istituto Ipia-Amsicora di Olbia, in Sardegna. Si chiamano Niccolò Loi e Alessio Bertolami e hanno un desiderio: iniziare a lavorare per la stagione estiva già da metà maggio, così da racimolare un po’ di soldi in più. I due studenti si fanno coraggio e bussano alla porta di Gianluca Corda, preside della scuola. «State scherzando?», è la prima risposta che i ragazzi ricevono dal dirigente scolastico. Poi, Corda decide di approfondire la questione: passa al vaglio i registri scolastici e vede che gli studenti hanno concluso tutto le verifiche dell’anno con ottimi risultati. Inoltre, nei mesi, hanno accumulato pochissimi giorni di assenza. Dopo aver consultato i docenti, cambia idea e accorda loro un permesso speciale: potranno concludere l’anno scolastico con un mese di anticipo.

«Spesso i giovani di oggi vengono dipinti come coloro che non hanno voglia di fare niente», racconta il preside a La Nuova Sardegna. «Ma la realtà è diversa. I nostri giovani non sono così malvagi come si crede. I due ragazzi che si sono rivolti a me hanno dimostrato una progettualità importante, pur non vendo neanche 18 anni. Naturalmente non è la regola. Le loro valutazioni sono alte e, di fatto, il loro anno si è già concluso. Inoltre, hanno fatto pochissimi giorni di assenza, mentre la normativa dice che per la validità dell’anno scolastico bisogna avere almeno il 75% delle presenze». La vicenda della scuola olbiese è diventata virale dopo che Corda l’ha riportata sulla sua pagina Facebook.

«È una storia che ho voluto raccontare perché spesso gli adulti paragonano i loro tempi a quelli di oggi. È retorica, perché non è sempre vero che i tempi di una volta erano per forza migliori. Esistono ragazzi in gamba che studiano tutto l’anno e che dedicano l’estate all’attività lavorativa. La loro storia mi ha piacevolmente sorpreso. I ragazzi hanno dimostrato di essere molto maturi», conclude il preside. «Chi a settembre torna a scuola dopo alcuni mesi passati al lavoro, solitamente è molto motivato. Così come accade con l’alternanza scuola-lavoro. Sono esperienze che fanno aumentare la propensione allo studio e che fanno comprendere l’importanza di ottenere titoli, certificazioni e competenze».

Foto di copertina: Facebook | Gianluca Corda

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