Sugar Tax, via libera dall’1 luglio ma con aliquote ridotte. Forza Italia prende le distanze da Giorgetti: «Non siamo stati consultati»

Protestano i produttori di bevande analcoliche: «Un’imposta inutile e dannosa, il governo sia coerente con le posizioni che ha sempre sostenuto»

Sarà il 2024 l’anno dell’entrata in vigore della sugar tax? Se non ci saranno nuovi rinvii da parte del governo, l’imposta sulle bevande analcoliche edulcorate scatterà a partire dall’1 luglio 2024. Fino a poche settimane fa, si dava per scontata l’intenzione dell’esecutivo di disporre un nuovo rinvio, se non altro perché i partiti che compongono la maggioranza si sono spesso detti contrari alla sugar tax, introdotta con la Legge di Bilancio del 2020. E invece, stando a quanto trapelato in queste ore, il governo potrebbe imboccare una strada diversa da quanto ci si potrebbe aspettare. «Apprendiamo di un emendamento bollinato del Governo al dl Superbonus volto a non rinviare l’attuazione della Sugar tax», fa sapere in una nota Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, il ramo di Confindustria che raduna le aziende italiane di bevande analcoliche.


Come funziona la Sugar Tax

La sugar tax è un’imposta correttiva, vale a dire una tassa che serve a disincentivare il consumo di una certa categoria di prodotti. In questo caso, ciò che l’imposta cerca di scoraggiare è il consumo delle bevande analcoliche edulcorate, che se consumate in eccessiva quantità possono anche provocare rischi per la salute. La sugar tax è stata introdotta durante il secondo governo di Giuseppe Conte con la Legge di Bilancio 2020, ma la sua entrata in vigore è slittata più volte. Con la Legge di Bilancio dell’anno successivo, l’introduzione della tassa è stata posticipata al 1° gennaio 2022, poi al gennaio 2024 e infine al 1° luglio 2024.


L’emendamento del Mef

Un emendamento al decreto Superbonus presentato dal governo prevede di far sì che la Sugar Tax entri in vigore a partire da quest’anno, ma con aliquote ridotte per i primi 24 mesi. In particolare, scrive il Corriere, la tassa viene ridotta a 5€ per ettolitro per i prodotti finiti, salvo poi salire, a decorrere dall’1 luglio 2026, a 10€ per ettolitro. Per i prodotti «predisposti a essere utilizzati previa diluizione» viene ridotta a 0,13€ per chilogrammo, 0,25€ dal luglio 2026.

Le proteste dei produttori

Tra i primi a criticare la mossa del governo ci sono le aziende produttrici, che chiedono all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni di fare marcia indietro e tornare sui propri passi. «Confidiamo che la volontà politica di questo Governo sia coerente con le posizioni da sempre sostenute, per evitare di essere i primi ad attuare una imposta sempre definita inutile e dannosa», commenta Pierini, presidente di Assobibe. Alle sue parole seguono quelle di Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare: «Siamo ancora fiduciosi che possa trattarsi di un disguido. Auspichiamo un pronto intervento del Governo volto a correggere una misura ideologica e non efficace».

Forza Italia prende le distanze

A protestare contro il mancato rinvio della sugar tax non sono solo le associazioni dei produttori di bevande analcoliche, ma anche alcuni partiti della maggioranza di governo. In particolare Forza Italia, che tramite il suo capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, e il suo portavoce di partito, Raffaele Nevi, prende le distanze dal compromesso proposto dal ministero di Giancarlo Giorgetti. «Dalla lettura dell’emendamento del Mef al decreto numero 39, riguardante agevolazioni fiscali e bonus edilizi, scopriamo che viene introdotta la sugar tax. Per noi si tratta di un problema di metodo e di merito», scrivono Barelli e Nevi.

Sul metodo, precisano i due esponenti di Forza Italia, «ci dispiace constatare che anche su questo argomento non c’è stato nessun confronto preventivo». Per quanto riguarda il merito, invece, «preme sottolineare che in occasione dell’approvazione della legge di bilancio Forza Italia aveva già indicato la necessità di un rinvio della cosiddetta sugar tax contro la quale ci battiamo da anni. E così era stato concordato con la maggioranza e con il governo». Si tratta del secondo scontro tra Giorgetti e Forza Italia nel giro di pochi giorni. Il primo, risalente a pochi giorni fa, aveva per oggetto l’obbligo di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni, anziché cinque. Barelli e Nevi si dicono «meravigliati» della decisione del Mef, mentre il senatore Maurizio Gasparri promette battaglia: «Sugar tax anche no. Diremo la nostra sul punto».

Il rinvio della Plastic Tax

Se la sugar tax, per quanto in versione ridotta, sembra destinata a entrare in vigore già dal 2024, lo stesso non si può dire per la plastic tax, l’altra imposta correttiva introdotta nel 2020. L’entrata in vigore della tassa che mira a disincentivare l’utilizzo dei prodotti in plastica monouso è stata posticipata di altri due anni. La nuova data fissata è l’1 luglio 2026.

Foto di copertina: Dreamstime

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