In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ESTERIRicerca scientificaSanitàTrapiantiUSA

È morto il primo uomo a ricevere un rene di maiale, il decesso due mesi dopo il trapianto: «Voleva dare speranza»

12 Maggio 2024 - 10:38 Redazione
Richard Slayman
Richard Slayman
Secondo il team che aveva operato Richard Slayman non ci sarebbero indicazioni che l'uomo sia morto per colpa del trapianto

È morto a 62 anni Richard «Rick» Slayman, il primo uomo a essere stato sottoposto a un intervento di trapianto di un rene di maiale geneticamente modificato. Come riporta il Guardian, Slayman era stato operato nell’ospedale generale del Massachissetts. I medici al momento sostengono che non ci siano indicazioni che la causa della morte sia legata al trapianto. Subito dopo l’intervento, i chirurghi avevano assicurato che il rene impiantato a Slayman sarebbe durato almeno due anni.

Le complicazioni prima del trapianto

Prima dell’intervento di Slayman, i reni di maiale erano stati trapianti in pazienti cerebralmente morti solo per scopo sperimentale. Ci sono stati anche due casi di uomini che hanno ricevuto un trapianto di cuore da maiali, ma anche loro sono morti alcuni mesi dopo l’intervento. Slayman si era già sottoposto a un trapianto di rene nel 2018. L’uomo però era dovuto tornare in dialisi nel 2023. La terapia però ha fatto sorgere nuove complicazioni, che avevano costretto l’uomo a sottoporsi a frequenti operazioni. Perciò i medici gli avevano consigliato il trapianto di rene di maiale. Dopo Slayman, lo scorso aprile, una donna del New Jersey, Lisa Pisano, aveva ricevuto un rene di maiale geneticamente modificato e una pompa meccanica per far battere il cuore.

Perché si era operato

La famiglia di Slayman in un comunicato ha comunque ringraziato i medici perché con «i loro enormi sforzi nel condurre lo xenotrapianto hanno dato alla nostra famiglia altre sette settimane con Rick, e i nostri ricordi fatti durante quel periodo rimarranno nelle nostre menti e nei nostri cuori». I famigliari hanno spiegato che il 62enne si era voluto sottoporre all’operazione anche per dare speranza alle migliaia di persone che aspettano un trapianto per sopravvivere. «Rick ha raggiunto questo obiettivo – spiegano i famigliari – e la sua speranza e il suo ottimismo dureranno per sempre».

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti