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Ostia, il giallo della 20enne presa di mira da uno stalker anonimo: «Mette il mio numero sulle auto, mi chiamano a tutte le ore. Sono assediata»

13 Maggio 2024 - 16:31 Ugo Milano
Carabinieri
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La vittima denuncia: «Mi citofonano la sera appena rientrata a casa, sono perseguitata»

Una ragazza di 20 anni è diventata vittima di uno stalker anonimo a Ostia. Tutto è iniziato con alcuni foglietti lasciati sul tergicristallo delle auto a una serie di cittadini. «Scusi il disturbo, le ho per sbaglio graffiato la macchina, lascio il mio numero», recita. Ma se quel numero di cellulare è della ragazza, sulle auto non c’è in realtà alcun danno. E la 20enne ha iniziato a ricevere chiamate su chiamate. «Ricevo continue chiamate, qualcuno usa il mio numero così, lo mette nei biglietti e poi mi perseguitano», racconta la giovane, citata dal Corriere della Sera. In soli tre giorni ha ricevuto una quindicina di chiamate. «C’è chi ha provato ad addossarmi un danno dell’auto, chi mi ha urlato contro pensando a una truffa. Ma qui la vittima sono io», prosegue la ragazza che ora si sente sotto persecuzione. Ma non solo.

Le persecuzioni

La sua auto è stata danneggiata con delle chiavi e quando torna a casa la sera qualcuno continua a citofonare a casa, ma poi sparisce. Il padre della ragazza ha tentato di perlustrare il quartiere nel tentativo di individuare il presunto persecutore della figlia. Ricerca che si è sempre rivelata vana. E pare che anche rivolgersi alle forze dell’ordine non ha sbloccato la situazione. «Mi hanno detto che non si può sporgere denuncia, perché mancano reato o minacce. In sintesi mi hanno detto di scoprire da sola chi è il mio stalker». Il commissariato di Ostia l’avrebbe poi ricontattata per ripercorrere gli eventi. «Mi sento assediata, quando torno a casa mi guardo alle spalle, ho paura perché so che queste cose sono solo l’anticamera di comportamenti peggiori, magari più violenti. Se sono qui a parlarne lo faccio per tutte le altre donne, per chi si sente sola: devono sapere che non è così, episodi simili ci riguardano tutte», conclude.

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