La sviolinata di Vannacci a Paola Egonu: «È italianissima, un orgoglio per il Paese. Ecco cosa intendevo dire davvero nel libro»
Roberto Vannacci, candidato con la Lega al Parlamento europeo, scrive una lettera aperta a Paola Egonu, la pallavolista che lo querelò per diffamazione a seguito delle frasi discriminatorie scritte nel suo libro Il mondo al contrario. «A seguito delle incomprensioni che si sono verificate dal momento della pubblicazione del mio libro, è mia intenzione fornirle I’interpretazione autentica delle parole e delle espressioni da me usate nei suoi confronti. Senza alcuna intenzione offensiva, ritengo che le diversità e le differenze di religione, di cultura, di origini, di etnia rappresentino una ricchezza per la società e non vadano travisate con la discriminazione», premette il generale. «Non ho mai avuto dubbi sulla sua cittadinanza italiana e sono personalmente e convintamente fiero che lei rappresenti il nostro tricolore con la sua eccellenza sportiva ma questo non può celare visivamente la sua origine di cui, sono convinto, lei stessa vada fiera», dichiara Vannacci. Che ci tiene a chiarire la «stima» che prova nei confronti della pallavolista azzurra.
Lodi sperticate
«Lei è italianissima, è un’italiana di cui andiamo orgogliosi: una persona che, per quanto di origini diverse, ha scelto di rappresentare il nostro paese e di aderire senza alcuna riserva agli ideali fondanti della nostra Repubblica assurgendone a simbolo e a rappresentante nel mondo agonistico», scrive Vannacci. «La sua diversità, rispetto alle evidenti caratteristiche somatiche della maggioranza della popolazione italiana, è una ricchezza, una risorsa, una peculiarità che la distingue e le fa onore. Spero, signora Egonu, di avere compiutamente esplicato il senso delle mie espressioni e mi rallegrerei se in futuro, a sua discrezione, fosse possibile un amichevole incontro tra noi che mi permetta di esprimerle a voce i miei più sinceri sentimenti di viva cordialità e chiederle un un autografo», aggiunge. Successivamente, in una nota spiega di aver voluto scrivere questa missiva per chiarire la sua chiave di lettura sulle parole riferite a Egonu. Il generale ora candidato con la Lega alle Europee si augura dunque di poter chiudere l’incidente incontrando di persona la pallavolista.
La querela di Egonu
Nel suo libro, il generale scrisse a proposito di Paola Egonu che «anche se italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità». Parole che hanno portato la pallavolista a presentare querela, depositata a Bergamo e trasmessa poi a Lucca per competenza territoriale. La procura di Lucca aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo, ma la difesa di Egonu si è opposta e il giudice ha fissato l’udienza per la discussione dell’opposizione il prossimo 14 giugno. Sulla lettera di Vannacci, interviene anche il suo legale dichiarando come – a suo avviso – traspare che nelle sue dichiarazioni «non c’è alcuna forma di denigratoria dichiarazione di superiorità di un’etnia rispetto ad un’altra. Il mio assistito – aggiunge -, nell’esprimere alcune sue opinioni nel noto libro, ha solo voluto sottolineare alcune sue idee, ma senza mai essere offensivo».
Leggi anche:
- Per Vannacci anche l’Eurovision è sintomo di «un mondo al contrario». Il generale trova «nauseante» la vittoria di Nemo
- Vannacci, a rischio la sua presenza a un secondo evento in Puglia. Lo scrittore Grittani: «Se lo premiano non partecipo»
- Europee, l’intervista a Donazzan (FdI): «Vannacci ha ragione». L’aborto? «Non è un diritto uccidere un bambino». E i gay pride «sono una violenza»