La truffa al figlio di Bruno Giordano: un falso permesso di guida dopo il ritiro della patente

A processo il 36enne napoletano Carmine Cascio

Carmine Cascio è un 36enne napoletano con precedenti per truffa a processo davanti al tribunale monocratico di Roma. Nel maggio 2017 si è offerto di risolvere un problema all’ex calciatore e oggi allenatore Bruno Giordano. Da un anno e mezzo il figlio del centravanti di Lazio, Napoli e Ascoli non ha più la patente: gliel’hanno ritirata per guida in stato d’ebbrezza. Cascio sostiene di poter far riavere il titolo di guida al ragazzo aggirando il normale iter. Fornendo quindi un permesso di circolazione provvisorio rilasciato dai carabinieri. «Mi chiese una fototessera di mio figlio», dice Susanna Bartoli, moglie di Giordano. Pochi giorni dopo a casa dell’ex calciatore Bruscolotti arriva il permesso. A quel punto il figlio si rimette alla guida. Ma viene fermato per un nuovo controllo e si scopre che il permesso è falso. Il figlio di Giordano si becca altri due anni senza patente. Cascio finisce a processo per direttissima. Il pm è Loredana Carrillo. È già pregiudicato: ha ricevuto undici anni di condanna per truffa per aver estorto 20 mila euro per un posto di lavoro in Vaticano.


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