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Stefano Massini aggredito al Salone del Libro da un nostalgico di Hitler: «Aveva ragione lui, voi comunisti volete riscrivere la Storia»

13 Maggio 2024 - 21:20 Alba Romano
Spintoni e urla in faccia allo scrittore al termine della presentazione del libro dedicato al "Mein Kampf". Poi l'intervento del servizio d'ordine

Lo scrittore Stefano Massini è stato aggredito nel tardo pomeriggio di oggi al Salone del Libro di Torino. Lo riporta La Repubblica. Massini aveva da poco terminato la presentazione pubblica del suo nuovo libro sul Mein Kampf e stava firmando alcune copie dell’opera, quando un contestatore gli ha messo le mani addosso: «Hitler aveva ragione, voi comunisti senza contraddittorio camuffate la Storia e la state riscrivendo. Ma ora finalmente possiamo dire la verità», gli ha urlato in faccia l’uomo, sulla settantina, strattonandolo per il bavero della giacca e spintonandolo. La conversazione guidata da Danco Singer era uno degli ultimi appuntamenti in programma al Salone, che si chiude stasera con un bilancio record di visitatori (oltre 220mila). Una presentazione quella del libro sul Mein Kampf segnata però per tutto il tempo dai fastidiosi rimbrotti dell’uomo che ha poi dato in escandescenze. Seduto in prima fila, il contestatore ha a più riprese protestato a voce alta contro la ricostruzione storica della figura di Hitler fatta da Massini. Il pubblico della Sala Azzurra del Lingotto ha presto iniziato a rumoreggiare, infastidito dal comportamento dell’uomo, che ha alzato i toni in particolare quando Massini e Singer hanno affrontato il tema del rapporto tra nazismo e questione ebraica. L’evento è comunque poi andato in porto, seguito dal firmacopie di rito. A quel punto, secondo quanto ricostruire Repubblica, è scattata l’aggressione. «Ve la raccontate solo tra di voi, la verità è un’altra», ha urlato l’uomo. E poi ancora, al culmine della polemica: «Non è forse vero che gli ebrei avevano il potere?».

L’intervento del servizio d’ordine e la reazione di Massini

Immediato l’intervento del servizio d’ordine, che ha allontanato l’uomo e protetto Massini (e Singer) da ulteriori guai, scortandolo poi verso l’uscita del Lingotto e sino alla sua auto. Lo scrittore comunque ha reagito con aplomb: «Per favore, siamo nella città di Piero Gobetti», la frase con cui ha risposto a più riprese all’assalto scomposto dell’aggressore nostalgico di Hitler. Nessun altro commento, almeno per ora da Massini, se non il ringraziamento al pubblico e ai ragazzi che lo hanno difeso dalla contestazione con un applauso.

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