Superbonus, cosa prevedono le nuove modifiche volute da Giorgetti e perché stanno facendo litigare la maggioranza
È ancora una volta il Superbonus ad agitare il dibattito politico e creare malumori anche tra gli stessi partiti della maggioranza di governo. L’ultimo pomo della discordia è un emendamento presentato venerdì 10 maggio e firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. La modifica prevede che le rate per ottenere le detrazioni fiscali maturate grazie agli interventi effettuati con i bonus edilizi passino da 4 a 10 anni. A mettere sul piede di guerra aziende edilizie e alleati di governo è la retroattività di questa misura, che varrà per tutte le spese realizzate a partire dall’1 gennaio 2024, vale a dire anche nei mesi precedenti alla dilazione dei crediti. Tra i membri dell’esecutivo, è sicuramente il ministro degli Esteri Antonio Tajani la voce più apertamente critica di questa novità. L’emendamento presentato da Giorgetti, ha precisato nei giorni scorsi il leader di Forza Italia, «è una proposta sua, non del governo, perché io non sono mai stato consultato».
Come funziona la dilazione dei crediti
Con l’emendamento del governo approvato nei giorni scorsi, gli anni necessari per ottenere le detrazioni fiscali maturate grazie agli interventi di ristrutturazione edilizia passano da 4 a 10. Detto in altre parole, significa che ci vorranno sei anni in più per ottenere il rimborso di quanto speso. Questa misura «spalma-crediti» vale per tutti gli interventi effettuati nel 2024 e nel 2025 con il Superbonus e il bonus barriere architettoniche. Anche chi ha ristrutturato casa con il Sisma bonus, lo strumento pensato per la riqualificazione degli edifici in aree sismiche, vedrà salire da 5 a 10 anni il tempo necessario per ottenere il rimborso di quanto speso.
Le altre novità
L’emendamento presentato da Giorgetti conferma l’eliminazione della possibilità di accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito. Entrambi gli strumenti non sono più disponibili, anche in caso di lavori già avviati. Il testo istituisce inoltre un fondo ad hoc per il Terzo Settore: 100 milioni di euro per interventi di riqualificazione energetica su immobili utilizzati per attività di onlus, associazioni di volontariato o promozione sociale (a patto che siano state costituite prima del 20 marzo 2024).
Lo scontro tra Giorgetti e Tajani
L’emendamento presentato da Giorgetti ha suscitato l’ira di Forza Italia, con il deputato Raffaele Nevi che ha dichiarato: «Le norme retroattive incidono sulla credibilità dello Stato e sulla capacità di attrarre investimenti». Alle parole di Nevi hanno fatto seguito quelle del già menzionato Tajani, che ha parlato di un emendamento «non concordato con il governo». La risposta di Giorgetti è arrivata a stretto giro: «Tajani quando leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato, credo che se ne farà una ragione anche lui».
La battaglia di Forza Italia per una modifica last-minute
Nelle scorse ore, il tono dello scontro è tornato ad abbassarsi, con il ministro degli Esteri che dalle pagine del Corriere della Sera assicura: «Non abbiamo mai litigato, voglio solo vederci chiaro». Rassicurazioni a parte, Forza Italia sembra avere tutta l’intenzione di portare avanti la propria battaglia per modificare il decreto Superbonus. «Stiamo lavorando con i nostri uffici legislativi per presentare modifiche», ha annunciato oggi il deputato azzurro Nevi. Sulla stessa linea anche Maurizio Gasparri, che chiede di «evitare norme retroattive sul Superbonus».
Le voci dell’opposizione
Sula questione sono intervenuti anche diversi parlamentari dei partiti di opposizione, con Tino Magni, senatore di Alleanza Verdi-Sinistra, che parla di una maggioranza «andata in pezzi». «Tutte queste modifiche e queste indecisioni», attacca Magni, «stanno causando un grave danno, con imprenditori, lavoratori e famiglie molto preoccupate. Siamo alla 32esima modifica del Superbonus, l’ennesima modifica in corsa, senza vedere la soluzione». Dal Movimento 5 stelle potrebbe arrivare invece una sponda alle richieste di Forza Italia. «Dobbiamo vedere il testo, ma in linea di massima sì», ha risposto il capogruppo del M5s al Senato, Stefano Patuanelli, a chi gli chiedeva se il M5s voterà a favore di un eventuale subemendamento di Forza Italia contro la retroattività delle modifiche al Superbonus.
In copertina: Il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti alla Camera, 29 Dicembre 2023 (ANSA/Giuseppe Lami)
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