Le aurore boreali non sono state causate dalle antenne Haarp

Una tempesta solare che era stata ampiamente annunciata è la vera causa del fenomeno che ha tenuto migliaia di persone in tutto il mondo con il naso all’insù

Un esperimento condotto con Haarp, impianto di ricerca civile e militare sito in Alaska per lo studio della ionosfera, il più alto strato dell’atmosfera terrestre, in concomitanza con le aurore boreali che hanno colorato i cieli del mondo negli scorsi giorni viene considerato la causa del fenomeno. In realtà le aurore boreali di maggio 2024 non sono state causate da Haarp negli scorsi giorni, bensì da una tempesta solare che era stata ampiamente annunciata.

Per chi ha fretta:

  • Post sui social sostengono che le aurore boreali viste negli scorsi giorni sarebbero state causate da Haarp.
  • Le potenti antenne di Haarp sono state usate per un esperimento dall’8 al 10 maggio per migliorare l’identificazione dei detriti spaziali.
  • Le aurore boreali sono state viste dal 10 al 12 maggio a causa di una tempesta solare ampiamente annunciata.
  • Quindi, negli scorsi giorni le aurore boreali non sono state causate da Haarp.
  • [Aggiornamento] Un articolo, usato da chi lo condivideva per associare Haarp con le recenti aurore boreali, è stato aggiornato con una nota che smentisce il collegamento.

Analisi

Vediamo gli screenshot dei post oggetto di verifica (altri qui, qui, qui). Nella descrizione si legge:

Aurora Artificiale Prodotta da HAARP: Una Ricerca Dettagliata

Il contenuto circola anche associato al seguente testo:

Facebook sommerso da immagini spettacolari di un fenomeno che sembra un’aurora boreale visibile in varie parti dell’Italia. Queste luminosità celesti, tipicamente attribuite a flussi di radiazioni solari, suggeriscono che non si tratti di una naturale aurora boreale, ma il risultato di esperimenti condotti dal programma HAARP dall’ 8 al 10 maggio come dal comunicato stampa!

Si riscontrano ulteriori esempi (qui e qui altri) dove le recenti aurore boreali vengono collegate ad HAARP:

L’ aurora boreale che avete visto insieme alle scie chimiche che non vedete, non sono altro che il frutto della geoingegneria chiamata HAARP, insieme generano il famoso cambiamento climatico sul quale si portano avanti i provvedimenti che ormai conoscete in nome del GREEN.

CAUSA – REAZIONE – SOLUZIONE

SVEGLIATEVI!

-NaturaSaggia

I contenuti circolano in occasione della recente apparizione dell’aurora boreale in molte aree del mondo dove di solito questo fenomeno non si verifica. Il cielo si è tinto di verde e rosa anche in numerose zone dell’Italia, del Regno Unito, dell’Europa occidentale e degli Usa. In alcuni casi viene tracciata una (presunta) relazione di cause effetto con degli esperimenti che vengono condotti tramite il sistema Haarp.

Cos’è Haarp

Haarp è un acronimo che sta per High Frequency Active Auroral Research Program. Il nome descrive un impianto di antenne situato in Alaska, operativo dal 1993, che ha la capacità di inviare onde radio nella ionosfera – lo strato più alto dell’atmosfera terrestre – riscaldandola e provocano leggere perturbazioni, simili a quelle generate dalla radiazione solare, ma meno intense. L’obiettivo è studiare l’impatto di tali perturbazioni sulle comunicazioni a breve e lunga distanza. La maggior parte delle ricerche condotte tramite questi impianti è di dominio pubblico. Fino al 2013 gli esperimenti sono stati condotti dal governo degli Usa e solo una piccola parte delle di essi aveva un interesse militare e per cui i risultati non sono stati divulgati.

Le ricerche con Haarp e le teorie del complotto

Dopo una pausa di due anni, dal 2015 viene utilizzata anche da enti privati e da numerose università degli Usa. Le ricerche condotte con Haarp riguardano principalmente lo studio dei fenomeni naturali generati dall’interazione tra radiazioni solari, onde radio e la ionosfera. La ricerca applicata si concentra sull’utilizzo degli effetti prodotti sulla ionosfera nell’ambito delle tecnologie, specialmente nelle telecomunicazioni. Ciononostante, negli anni il sistema di antenne è stato oggetto di numerose teorie del complotto, secondo le quali le antenne verrebbero utilizzate per generare terremoti, modificare il clima, e in generale come geoarma.

Gli studi sulle “aurore boreali artificiali”

I contenuti condivisi sui social rimandano a un articolo che a sua volta cita in maniera pertinente uno studio dal titolo “Artificial Aurora Produced by HAARP” che però va correttamente riportato.

Lo studio è stato condotto nel 2013, volto a produrre delle aurore artificiali e studiarne i comportamenti e gli impatti sulle telecomunicazioni. I risultati sono stati pubblicati nel 2019.

L’immagine usata nell’articolo non riguarda lo studio condotto il 12 marzo 2013, ma delle riprese del 2019 condotte da Skyglow su un’aurora boreale naturale.

Tuttavia, nell’area domande e risposte (FAQ) dell’Alaska Fairbanks University, è presente una doverosa precisazione:

Can HAARP Create an Artificial Aurora?

[…] The energy generated at HAARP is so much weaker than these naturally occurring processes that it is incapable of producing the type of optical display observed during an aurora. However, weak and repeatable optical emissions have been formed using HAARP (and reported in scientific literature) and observed using very sensitive cameras.

In pratica, l’energia generata da HAARP risulta più debole rispetto a quella naturala, pertanto non è in grado di generare un’aurora come quella naturale. Nella nota, si spiega che HAARP è in grado di formare emissioni ottiche deboli, osservabili da telecamere molto sensibili.

Altra ricerca citata è quella condotta dall’8 al 10 marzo 2024 dall’Alaska Fairbanks University. Il comunicato stampa diramato alcuni giorni prima dell’esperimento recita: «Questa campagna è condotta a sostegno delle proposte di ricerca dell’Università dell’Alaska Fairbanks e sta studiando meccanismi per il rilevamento di detriti spaziali in orbita. I detriti spaziali rappresentano un grave rischio per tutte le operazioni spaziali, compresi i veicoli spaziali con equipaggio e i satelliti per le comunicazioni. Gli esperimenti condotti presso HAARP aiuteranno a identificare modi per migliorare il rilevamento delle collisioni coi satelliti».

[AGGIORNAMENTO] L’articolo “Aurora Artificiale Prodotta da HAARP: Una Ricerca Dettagliata” è stato aggiornato con la seguente nota (ringraziamo l’autore dell’articolo per la correttezza):

Desideriamo chiarire ai nostri lettori che gli eventi recenti, riguardanti la visione di un’aurora boreale in Italia e in altre parti del mondo, non devono essere collegati allo studio menzionato nel nostro articolo. È importante sottolineare che lo studio in questione non sostiene in alcun modo che il programma HAARP sia capace di generare fenomeni equivalenti a un’aurora boreale naturale. Per una corretta comprensione del contesto scientifico, facciamo riferimento alle informazioni pubblicate dal sito dell’Università di Alaska Fairbanks, da cui sono stati tratti i dati per lo studio citato. Si invita quindi i lettori a considerare tali precisazioni per una corretta interpretazione degli eventi recenti.

Le aurore boreali non sono state causate da Haarp

Chiaramente, quindi, le aurore boreali viste negli scorsi giorni non possono avere a che fare con il primo studio, dato che questo è stato condotto 11 anni fa. Per quanto riguarda il secondo studio, si è effettivamente verificata una sovrapposizione temporale tra l’esperimento e le aurore. Tuttavia, è lecito chiedersi perché l’aurora boreale non si è verificata anche l’8 e il 9 maggio, quando l’esperimento era comunque in corso? E perché invece è stata vista anche l’11 maggio e il 12 maggio, quando la sperimentazione era già conclusa? La ragione è semplice: le aurore boreali non sono state causate da Haarp negli scorsi giorni.

Il fenomeno era stato infatti ampiamente previsto ha raggiunto la sua massima potenza tra il 10 e l’11 maggio. Si tratta di una tempesta solare elettromagnetica che ha raggiunto il livello 5 di potenza, causata dal all’intensa attività di un gigantesco gruppo di macchie solari, chiamato AR3664, che si estende per circa 200.000 chilometri, dunque 16 volte circa le dimensioni della Terra. Un disturbo del campo magnetico terrestre, colpito dalle particelle ad alta energia emesse dal Sole che rendono elettricamente carico lo strato più esterno dell’atmosfera, non senza conseguenze per le telecomunicazioni.

Conclusioni

Post sui social sostengono che le aurore boreali viste negli scorsi giorni sarebbero state causate da Haarp. Le potenti antenne di Haarp sono state usate per un esperimento dall’8 al 10 maggio per migliorare l’identificazione dei detriti spaziali. Le aurore boreali sono state viste dal 10 al 12 maggio a causa di una tempesta solare ampiamente annunciata. Quindi, negli scorsi giorni le aurore boreali non sono state causate da Haarp.

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