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I filmati della «spedizione punitiva» di Fedez per Cristiano Iovino e gli amici ultras del pestaggio

fedez cristiano iovino spedizione punitiva ludovica di gresy
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Le immagini: un uomo esile va verso il personal trainer e tenta di colpirlo. L'altro si sposta ma poi arrivano gli amici

È stato il rapper Fedez a organizzare la «spedizione punitiva» nei confronti di Cristiano Iovino. A causa di una parola di troppo detta a Ludovica di Gresy. E il tutto si è consumato in poco più di mezz’ora. Dal momento in cui i contendenti sono stati buttati fuori dalla discoteca The Club dopo la rissa nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 aprile fino alle botte in via Marco Ulpio Traiano. Il personal trainer della frequentazione intima con Ilary Blasi è però rimasto in silenzio con la polizia, non si è fatto medicare e non ha presentato denuncia. E intanto gli inquirenti stringono il cerchio sul cerchio magico di amici ultras del marito separato di Chiara Ferragni. Fatto di istruttori di kickboxing e di uomini che tutte le domeniche sono sulla balaustra della Curva Sud. Con nomi e cognomi.

Il mistero di Ludovica di Gresy

Ludovica di Gresy è la ragazza che in questi giorni si accompagna spesso a Fedez. Secondo le ricostruzioni di questi giorni anche lei era nel locale di Largo La Foppa. Mentre il rapper era alla consolle. E qualcosa detto da Iovino alla ragazza avrebbe scatenato la rissa. Ma secondo gli amici del cantante non è andata così. Nel senso che con la rissa la ragazza non c’entra nulla. E invece è stato qualcos’altro a scatenare la reazione di Fedez e dei suoi amici. Costringendo i buttafuori del locale a intervenire cacciando entrambi i contendenti. Gli investigatori, che per adesso procedono soltanto per la rissa visto che le lesioni sono procedibili soltanto a querela, hanno visto i filmati. Che sono molto nitidi. Il fascicolo per ora è aperto per rissa, lesioni e percosse in concorso. Indaga la pubblica ministera Michela Bordieri. Fedez ha detto che in via Traiano non c’era. Due vigilantes e le telecamere sembrano smentirlo.

Il video dell’aggressione

Il video dell’aggressione oggi lo racconta il Quotidiano Nazionale. Tutto comincia alle 3.23 e 20 secondi il 22 aprile. Una delle telecamere interne del presidio delle sei torri di Parco Vittoria riprende una persona sul marciapiede che attende qualcun altro. È Cristiano Iovino. Arriva un mini-van nero da via Petitti e si ferma sulle strisce pedonali in mezzo alla strada. Scende prima un uomo dal fisico esile che si avvicina quasi saltellando all’altro. La distanza non permette di dare certezze solo con le immagini, ma sono i due vigilantes a dire che si tratta di Fedez. La figura va verso Iovino montando la guardia come un pugile. Cerca di colpirlo, ma il preparatore atletico è più alto di lui e schiva i colpi. A quel punto arriva un terzo uomo che aggredisce il 37enne romano. Subito dopo lo seguono in altri cinque o sei. A quel punto il filmato mostra il raid del branco nei confronti della persona che finisce a terra.

La ragazza e gli ultras

Vicino al van c’è anche una ragazza. Che potrebbe essere appunto Ludovica Di Gresy. Dal video sembra avere i capelli biondi. La spedizione punitiva viene interrotta dall’arrivo di un taxi, che non riesce a passare perché l’altra auto occupa la carreggiata. A quel punto i picchiatori risalgono sul van. Prima però si girano verso i vigilantes e gli urlano: «Non chiamate nessuno, fatevi i cazzi vostri». Loro però ai carabinieri fanno subito il nome di Fedez. E i militari lo annotano nella Cnr che finirà in questura. La Stampa intanto racconta il cerchio tragico che si sta riunendo intorno al cantante. A testimoniarlo c’è una foto scattata in un altro locale di Milano, il Volt. C’è Fedez e vicino a lui Islam Hagag alias Alex Cologno. In arresto da sabato notte per l’accoltellamento di un 25enne romeno dopo Milan-Cagliari. Dentro sono finiti anche Alessandro Sticco, 42 anni, e Luigi Mangini, 43. Altri sono indagati a piede libero: Roberto S., 59 anni, Luciano R., 49 anni, e Mario A., 47.

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