Fedez e i sospetti sui pagamenti agli ultras, l’inchiesta sul pestaggio a Iovino si allarga: i dubbi sul servizio di bodyguard

Nuovi accertamenti della procura di Milano sui rapporti tra il rapper e gli ultras del Milan, che secondo gli inquirenti potrebbero essere pagati per proteggerlo e risolvere eventuali questioni con atteggiamenti minacciosi

Sui rapporti anche di natura economica tra Fedez e gli ultras del Milan considerati a lui più vicini sono in corso accertamenti da parte della procura di Milano. Il rapper è già indagato in concorso per rissa, lesioni e percosse nell’inchiesta sul pestaggio a Christian Iovino, il personal trainer che lo scorso aprile sarebbe stato picchiato in una sorta di spedizione punitiva davanti a casa sua in via Traiano a Milano. Tra i diversi aspetti da chiarire secondo gli inquirenti, c’è quello relativo a presunti rapporti economici tra Fedez e gli ultrà milanisti, tra cui Christian Rosiello. Se da un lato gli ultras della Curva Sud hanno tentato di prendere le distanze dal rapper, dall’altro il sospetto degli inquirenti è che questi ricevano dei compensi per svolgere un servizio di «bodyguard» a protezione del rapper. In particolare poi nel caso del pestaggio di Iovino, gli inquirenti non escludono che il blitz sia nato per una lite tra Fedez e il personal trainer, partita nella discoteca «The Club». Dopo essere stati cacciati dal locale, l’ipotesi degli inquirenti è che il rapper avrebbe dato appuntamento a Iovino per un incontro chiarificatore, di fatto rivelatosi un’imboscata. In quel caso, valuta la procura, i compensi pagati da Fedez agli ultras avrebbero compreso anche l’intenzione di risolvere questioni aperte, con tanto di azioni intimidatorie o violente.


Gli arresti degli ultras ai vertici della Curva Sud

Proprio oggi 14 maggio, la gip di Milano Teresa De Pascale ha convalidato gli arresti di tre ultras del Milan, fermati due giorni prima per aver aggredito a colpi di sedie e tavolini, oltre che con coltellate, un 25enne dopo Milan-Cagliari di sabato scorso. Ai domiciliari sono finiti nomi importanti del direttivo della tifoseria milanista come Alessandro Sticco, detto «Shrek», 42 anni, considerato vicino al capo ultras Luca Lucci (già ai domiciliari per droga) e a Christian Rosiello, il cosiddetto «bodyguard» di Fedez coinvolto nel caso del pestaggio di Iovino. Ai domiciliari anche Islam Hagag, detto «Alex Cologno», 35 anni, e Luigi Margini, 43 anni. Per la giudice si tratta di persone che «frequentano abitualmente lo stadio» che «sfruttano proprio la peculiare carica intimidatoria derivante dall’appartenenza a un gruppo organizzato» per agire con una condotta «aggressiva, che rappresenta la cifra distintiva del loro modo di seguire il calcio e la squadra di cui sono supporter».


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